Salgono a quasi 125mila gli immigrati occupati regolarmente in agricoltura dove rappresentano il 13% del totale dei lavoratori e contribuiscono in modo strutturale e determinante all’economia agricola del Paese. E’ quanto afferma Coldiretti, in riferimento ai dati Istat, nel sottolineare che buona parte della produzione alimentare made in Italy avrebbe rischiato l’estinzione senza il lavoro degli stranieri giunti in Italia negli ultimi anni. A trasferirsi in Italia per lavorare in agricoltura - sostiene Coldiretti - sono principalmente nell’ordine i polacchi (14%), rumeni (14%), albanesi e a sorpresa gli indiani (7%) che trovano occupazione soprattutto negli allevamenti del nord per l’abilità e la cura che garantiscono alle mucche. Sono molti i "distretti agricoli" dove i lavoratori immigrati sono diventati indispensabili come nel caso della raccolta delle fragole nel veronese, delle mele in Trentino, della frutta in Emilia Romagna, dell'uva in Piemonte, del tabacco in Umbria e Toscana o del pomodoro in Puglia.