Nel contesto del dibattito aperto sulla proposta della Commissione per un utilizzo sostenibile degli agrofarmaci nell’Ue organizzato in occasione della riunione del Consiglio dei ministri europei dell’Ambiente, il Copa (Comitato delle organizzazioni professionali agricole dell'Ue) e la Cogeca (Confederazione generale delle cooperative agricole dell’Ue) sottolineano che il tema della protezione dell’ambiente e dell’uso sostenibile degli agrofarmaci è di grande importanza per la comunità agricola dell’Unione europea, e lo fanno
“E’ un fatto - ha dichiarato Rudolf Schwarzböck, presidente del Copa - che gli agricoltori europei hanno attuato un grande numero di misure e programmi nell’intento di preservare l’ambiente (zone cuscinetto, piani volontari) e che hanno già fatto molta strada in questo ambito. Questo non significa ovviamente che si fermeranno qui, ed è il motivo per cui si sono impegnati a proseguire i loro sforzi in questa direzione”.
Nella loro presa di posizione sull’utilizzo sostenibile degli agrofarmaci, Copa e Cogeca salutano particolarmente il fatto che la proposta si incentri principalmente sulla diminuzione dei rischi legati all’impiego di prodotti fitosanitari e non sui quantitativi utilizzati.
“Le statistiche relative ai quantitativi totali di agrofarmaci venduti o utilizzati in uno Stato membro, vanno interpretate con prudenza - ha indicato Donal Cashman, presidente Cogeca - in quanto forniscono poche informazioni sulla natura della sostanza attiva interessata e, quindi, sul rischio di impatto negativo legato al loro utilizzo”.
A tal riguardo, Copa e Cogevca osservano che la proposta non prevede opzioni per sviluppare strategie e metodi alternativi come l’uso di antiparassitari biologici e microorganismi che potrebbero comportare un rischio inferiore rispetto ai prodotti fitosanitari attuali.
Infine, il Comitato e la Confederazione appoggiano i principi e gli obiettivi della gestione integrata delle specie nocive che offre vantaggi ai produttori, ai consumatori e all’ambiente. Lo sviluppo della gestione integrata dovrebbe però essere progressivamente incoraggiato e i requisiti minimi dovrebbero essere proposti come raccomandazioni generali anziché quali nuove norme europee.

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