Si è svolto Venerdì 24 Novembre, a Faenza, un importante appuntamento dal titolo: "Le tipicità per la valorizzazione della filiera vitivinicola", organizzato dal Crpv in collaborazione con Astra-Innovazione e sviluppo, la Facoltà di Agraria dell’Università di Bologna e con il contributo della Regione Emilia-Romagna. Il convegno, moderato dal Prof. Galassi, ha analizzato tutti gli aspetti inerenti la filiera vitivinicola, dalla selezione clonale agli aspetti agronomici, tecnologici, di ricerca e marketing. Sia l’esposizione del Dott. Farinelli (Vitis Rauscedo) che quella del Dott. Bordini (agronomo, libero professionista) hanno messo in evidenza il rinnovato interesse verso i vitigni minori in quanto artefici di qualificazione di un territorio, ed in particolar modo quelli che hanno dimostrato di possedere alti livelli di caratterizzazione qualitativa, adattabilità, buone caratteristiche agronomiche e produzioni costanti.
Il Prof. Giudici (Università di Modena e Reggio Emilia) ha ricordato ai presenti che la selezione dei lieviti va eseguita per caratteri di fitness e di qualità, partendo dalla selezione clonale dalla quale non si può prescindere. Per i lieviti, come avviene del resto anche nei settori animali e vegetali, si deve attuare il miglioramento genetico per ottenere nel breve periodo risultati soddisfacenti.. Un importante contributo è pervenuto dal Dott. Nicolini (Istituto Agrario di S. Michele all’Adige) che, sulla base delle esperienze maturate in Trentino Alto Adige, ha ricordato come la “valorizzazione” sia un lavoro lungo che richiede l’impegno di tutti gli attori che governano la filiera. Anche in Emilia Romagna, così come ha evidenziato nella sua relazione il Dott. Simoni (Astra-Innovazione e Sviluppo), sono stati identificati e studiati i vitigni locali più interessanti; valutati successivamente anche per le loro caratteristiche enologiche. Oggi, il vino si sta sempre più trasformando da commodity ad un prodotto a marketing differenziato: il Prof. Pirazzoli (Università di Bologna) ha così esortato a ricercare nei rapporti esistenti tra territorio e prodotti agro-alimentari la principale fonte di valorizzazione. I valori del territorio, del vino e delle tipicità sono alla base di un legame virtuoso  in grado di migliorare l’interesse di una determinata area a patto che si riesca a fare “sistema” tra imprese, lavoro, formazione e Istituzioni.