Si è tenuta il 25 settembre scorso nella sede di Pievesestina di Cesena l’assemblea dei soci di Apofruit Italia per la liquidazione dei prodotti primaverili.
Anche se da anni la cooperativa fornisce ai propri associati prezzi indicativi giornalieri, la liquidazione dei prodotti è uno degli appuntamenti fondamentali in quanto permette di tracciare un consuntivo della campagna di commercializzazione e i produttori conoscono e discutono quanto vengono pagati loro i prodotti conferiti.
In questo caso si tratta di 48.700 quintali, per una liquidazione ai soci di oltre 7 milioni di Euro, tra cui primeggiano fragole e asparagi.
“L’assemblea è stata l’occasione per una prima valutazione, a consuntivo e con dati reali, della campagna ortofrutticola 2006 – sottolinea Renzo Piraccini, direttore generale di Apofruit Italia - e possiamo dire che non abbiamo riscontrato quei fenomeni di surplus produttivo e di contrazione dei consumi che hanno caratterizzato il mercato ortofrutticolo nel 2004 e 2005. Certo le problematiche del settore non cambiano ma finalmente, dopo due anni di nebbia fitta, ora vediamo un po’ di sole”.
Il prezzo medio degli asparagi di categoria A è di 1,60 Euro al kg, contro 1,32 Euro/kg del 2005 e la categoria extra è salita a 1,85 a fronte della quotazione di 1,51 della scorsa campagna.
Dopo un triennio di stabilità dei prezzi qualche segnale incoraggiante, soprattutto per quelle zone, come il delta del Po, dove con poche alternative.

Anche le fragole denotano un andamento positivo, più marcato sul prodotto precoce: la produzione romagnola di prima categoria viene liquidata ai soci 1,67 Euro/kg di media contro 1,48 Euro/kg del 2005.
“I risultati sulle fragole – commenta Enzo Treossi, presidente di Apofruit Italia - sono discreti anche perché, in questi anni, i produttori più qualificati, grazie all’introduzione di nuove tecniche di coltivazione, hanno ottenuto un miglioramento delle rese produttive. Stiamo notando che si è interrotto quel calo annuo del 5% che mediamente ha interessato le superfici investite a fragola in Romagna. Crediamo esistano le condizioni perché, soprattutto nel cesenate, finalmente, le superfici di questa coltura possa tornare a crescere".
“Questi risultati – aggiunge Piraccini - sono anche il frutto della politica commerciale portata avanti da Apofruit che, in questi ultimi due anni, ha sviluppato una linea di alta qualità targata “Dulcis”. Per noi la fragola è un prodotto di punta. Oltre alle produzioni dei nostri Soci, attraverso la Moc Mediterraneo, commercializziamo anche quelle della Cooperativa Sole di Parete, immettendo sul mercato circa 90.000 quintali. In questo modo costituiamo la maggior concentrazione di offerta di fragole in Italia da parte di una sola struttura”.

Buoni risultati anche per le fragole biologiche, che hanno spuntato una media generale della prima categoria di 2,34 Euro/kg contro 1,85 del 2005.
L’incremento del differenziale tra prodotto biologico e normale è anche il risultato dell’aumento delle vendite di prodotto biologico che il gruppo sta registrando nel 2006. Dopo un 2005 stabile sui 32 milioni di euro, il fatturato di Canova, la società controllata da Apofruit che vende il biologico fresco, segna, a fine agosto, un + 24% grazie al forte incremento delle vendite registrato nel mercato estero.
Con il marchio Almaverde Bio il gruppo Apofruit è leader di mercato nel segmento del biologico nella grande distribuzione.

Foto by Gracey e Jason Webber
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