Allevare api regine è ormai una pratica consolidata e fondamentale per l'apicoltura moderna.

 

Nelle api da miele, le api regine nascono dalle stesse uova da cui nascono le api operaie, solo che per le regine tutto il processo di sviluppo avviene in celle particolari, le celle reali, che sono più grandi e con l'apertura orientata verso il basso.

 

Così è possibile allevare artificialmente delle api regine, trasferendo delle larvette di operaia in celle artificiali che simulano le celle reali, i cosiddetti cupolini, tramite la pratica chiamata del traslarvo.

 

I cupolini possono essere fatti di cera, fabbricabili anche a mano, ma oggi, nella stragrande maggioranza dei casi, sono sostituiti da cupolini in plastica prodotti a livello industriale, che offrono diversi vantaggi.

 

I cupolini in plastica infatti sono facilmente reperibili, tendenzialmente economici, puliti, robusti e maneggevoli, ed esenti da patogeni e da residui di fitofarmaci, che invece si possono trovare in quelli di cera.

 

Ma quali sono i cupolini migliori tra quelli disponibili sul mercato? Che effetto hanno sul successo dell'allevamento e sullo sviluppo delle api regine?

 

A queste domande ha cercato di rispondere un gruppo di ricercatori statunitensi ed egiziani, allestendo una prova sperimentale presso il centro di ricerca e di consulenza agricola dello stato del Mississipi, pubblicando poi i risulti sulla rivista scientifica Journal of Apicultural Research.

 

Cosa è stato fatto

I ricercatori hanno confrontato 10 diversi tipi di cupolini reperibili sui mercati dei vari paesi, che differiscono in particolare per profondità, diametro interno e spessore delle pareti, confrontandoli a loro volta con cupolini fatti a mano in cera d'api usati come controllo.

 

Nel dettaglio le larve venivano prelevate tutte da uno stesso alveare dalla stessa persona, per minimizzare eventuali differenze dovute ad alveari diversi o alla mano dell'operatore.

 

In ogni traslarvo venivano preparati tre telaini portacupolini con 55 cupolini (5 per ogni tipologia) distribuiti in maniera casuale sul telaino porta cupolini e inseriti in tre alveari, per un totale di 165 cupolini per ogni traslarvo. 

 

In tutto poi sono stati fatti sei cicli di traslarvi e di questi sei cicli, nei primi tre è stata valutata la quantità di pappa reale accumulata e il peso delle larve di regina, nei secondi tre sono state valutate le regine, pesandole e valutandone le dimensioni delle varie parti del corpo. E in tutti e sei è stata valutata la percentuale di accettazione.

 

Risultati

Da questa prova è venuto fuori che cupolini diversi possono avere effetti diversi anche piuttosto importanti.

 

Per quanto riguarda l'accettazione delle larvette, i cupolini di cera hanno mostrato un'accettazione media dell'82%, mentre quelli in plastica hanno avuto livelli di accettazione variabile dal 35% al 95%.

 

In particolare quattro tipi di cupolini hanno avuto le migliori accettazioni, uguali o superiori a quelle dei cupolini in plastica, e tra questi c'è anche il cupolino in plastica marrone comunemente usato in Italia, per quanto non sia risultato il migliore di tutti.

 

L'accettazione poi è andata di pari passo con il tasso di opercolatura e di sfarfallamento delle regine: quelli che avevano il maggior tasso di accettazione avevano anche un tasso di opercolatura e di sfarfallamento alto, solitamente simile a quello di accettazione.

 

In generale il tasso di accettazione e poi di opercolatura e sfarfallamento mostrava una correlazione negativa con il diametro interno e la profondità del cupolino e una correlazione positiva con lo spessore delle pareti del cupolino.

 

In altre parole più il cupolino era largo e profondo e meno era accettato, mentre cupolini più stretti e con pareti più spesse, mostravano un'accettazione maggiore.

 

Valutando invece il peso delle larve e della pappa reale, se si considerava il peso totale (larve + pappa reale) non sono state rilevate grandi differenze tra i vari tipi di cupolini, per quanto il peso fosse leggermente maggiore nei cupolini più larghi.

 

Invece ci sono differenze significative se si valutava il peso della larva e il peso della pappa reale in maniera separata.

 

Il peso delle larve di regina tendeva infatti ad essere maggiore in celle con diametro e profondità più piccole e spessore delle pareti maggiore

 

Mentre al contrario il peso della pappa reale era maggiore nelle celle con diametri e profondità maggiori e spessore delle pareti minore.

 

Il peso delle regine sfarfallate invece non cambiava tra i vari tipi di cupolini, così come altre caratteristiche delle regine adulte, come l'ampiezza del torace e del capo e la lunghezza e l'ampiezza delle ali anteriori.

 

Conclusioni

Da questa prova è venuto fuori che l'aspetto più importante è il tasso di accettazione dei cupolini, da cui poi deriva il numero di regine che nascono.

 

Mentre per quanto riguarda le caratteristiche fisiche delle regine nate, i cupolini non mostrano grandi differenze.

 

E per quanto riguarda l'accettazione, il miglior diametro interno dei cupolini va da 8 a 9 millimetri, anche se è stato visto in altri studi che il diametro ottimale può variare a seconda della sottospecie.

 

Ad esempio mentre per Apis mellifera ligustica diametri tra gli 8 e i 10 millimetri sono ottimali, Apis mellifera jemenitica preferisce diametri più piccoli, nell'ordine dei 6,3-8,9 millimetri.

 

In questa prova l'ape da miele usata era un ibrido ottenuto da api provenienti dalla Russia.

 

Andando nello specifico del nostro paese, i cupolini in plastica marrone maggiormente usati in Italia (con dimensioni di circa 8 millimetri di diametro interno e di profondità e di 1millimetro di spessore) sono risultati tra quelli con il tasso di accettazione maggiore, simile o leggermente superiore ai cupolini in cera, anche se i risultati migliori in assoluto in questa prova sono stati ottenuti con un tipo di cupolino più stretto e profondo, con circa 7 millimetri di diametro interno, 10 millimetri di profondità e spessore di poco meno di 2 millimetri.

 

Per approfondire, vai all'articolo scientifico in inglese sullo studio.