"Condivido la posizione della presidente di Assica, Lisa Ferrarini, sull’esigenza di programmare le produzioni dei prosciutti Dop, in modo da impostare politiche di mercato che riducano la volatilità dei listini e consentano di pianificare azioni di promozione in Italia e all’estero". E' questo il commento dell’assessore all’Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, in merito a un articolo comparso sulla Gazzetta di Mantova (pagina 11: Allarme degli industriali: "Troppi prosciutti Dop").

"La crisi che sta colpendo la suinicoltura del Nord sta minacciando la sopravvivenza stessa della filiera - continua Fava-, a partire dai prosciutti Dop, prodotti di tradizione e di valore, con una forte riconoscibilità". "In particolare – dice l’assessore lombardo all’Agricoltura, con delega all’agroalimentare – in una situazione di difficoltà si impone una collaborazione stretta fra gli anelli della filiera e, in tutta la salumeria Dop, attività di controllo rigorose".

Incalza Fava: "forse è giunto il momento che la governance dei Consorzi di tutela assicuri spazi più ampi alla rappresentanza allevatoriale e che si individuino disciplinari ancora più restrittivi per difendere la qualità dei prosciutti Dop". "Credo che alcune opportunità concesse dalla nuova Pac possano essere sfruttate al meglio – prosegue Fava -. Non mi riferisco solamente alla possibilità di programmare le produzioni, come già ricordato dalla presidente Ferrarini, ma alla flessibilità concessa agli Stati membri in materia di classificazione delle carcasse, che potrebbe rispondere alle esigenze di differenziazione del suino pesante allevato nel Nord. Ma anche alle misure che favoriscono l’aggregazione dei produttori e della filiera e alle misure eccezionali che consentirebbero di fronteggiare situazioni, come le turbative di mercato, le malattie degli animali, la perdita di fiducia del consumatore, il grave squilibrio dei mercati".