"Con 14 milioni e 265mila tonnellate e una crescita del fatturato a 6,650 miliardi di euro, è in aumento la produzione dei mangimi italiani di circa il 3% rispetto al 2009, tuttavia la situazione economica, nazionale e internazionale, nel comparto agroalimentare sente ancora gli effetti della crisi".
E' questo il quadro tracciato dall'assemblea annuale di Assalzoo, Associazione nazionale tra i produttori di alimenti zootecnici che si è svolta ieri.
"All'interno del settore alimentare l'industria mangimistica - ha rilevato l'Assalzoo - si è collocata nel 2010 ai primi posti tra i comparti produttivi che lo compongono, occupando il quinto posto subito dietro il comparto lattiero-caseario, il dolciario, quello del vino e quello dei salumi".
Secondo l'Associazione in questa delicata congiuntura sarebbe un errore pensare che si possano superare i problemi puntando unicamente sul presupposto della tipicità delle produzioni italiane.
"Maggiore attenzione da parte dei legislatori andrebbe viceversa riconosciuta all'intero percorso della filiera agro-alimentare, che sostiene, da un lato, l'effettiva produttività nazionale e, dall'altro - sostiene l'Assalzoo - la reale capacità di penetrazione sui mercati internazionali".
"In questa connessione di sistema, il settore della mangimistica - ha sottolineato il presidente di Assalzoo, Silvio Ferrari - si dimostra fondamentale non solo per la sopravvivenza della zootecnia del nostro paese, ma anche per garantire la filiera agroalimentare del nostro paese e il 'Food made in Italy'".
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Fonte: Assalzoo - Associazione nazionale tra i produttori di alimenti zootecnici