"Il mancato raggiungimento della quota lattiera nazionale pari a 10,89 milioni di tonnellate non deve essere un pretesto per legittimare nuove ulteriori discriminazioni dei produttori che hanno sempre rispettato le regole".

E' quanto sostiente Fedagri-Confcooperative evidenziando che la riduzione produttiva italiana (400 mila tonnellate in meno rispetto alla suddetta quota disponibile) è riconducibile, come è accaduto in tutta Europa, agli effetti di una grave crisi del settore che ha investito in primis i produttori che hanno sostenuto forti investimenti per rispettare le regole e pagare le multe quanto dovute e non i pochi irriducibili che hanno fondato sul costante ricorso alla magistratura e sull'incomprensibile sostegno della politica la loro strategia competitiva.

"E' indispensabile ripristinare - conclude Fedagri - equità e trasparenza competitiva nel settore, finora ripetutamente calpestata da un piccoli numero di produttori e per il raggiungimento di questo obiettivo Fedagri si impegnerà affinché, esaurito l'ennesimo privilegio in corso per gli splafonatori, il rispetto della legge (che deve essere alla base di ogni attività economica e produttiva), sia finalmente salvaguardato nel rispetto della maggioranza dei produttori che ci hanno creduto".