Oggi anche un semplice palmare poco più grande di un telefonino permette di controllare tutto quello che avviene in stalla: mungitura, alimentazione, interventi sanitari, tracciabilità.
Un monitoraggio continuo ed efficiente, che l'allevatore può seguire anche a migliaia di chilometri dalla sua azienda.
Una vera e propria stalla in tasca!
La tecnologia aiuta soprattutto dal punto di vista dell'abbattimento dei costi e dei margini di errore: 'Negli Anni Ottanta gli allevatori avevano a disposizione solo programmi di gestione molto semplici', spiega Luigi Bercellesi, amministratore di Isagri, l'azienda produttrice del palmare, 'e dal punto di vista economico la tecnologia era molto più dispendiosa. Poi sono nati i personal computer e si sono diffusi software sempre più sofisticati anche nel mondo dell’allevamento, fino ad arrivare ai risultati sorprendenti di oggi, importanti soprattutto sotto l’aspetto della sicurezza. Per quanto infatti un allevatore possa dire di conoscere tutti i suoi animali, qualcosa può sempre sfuggire all’occhio umano; al computer invece non sfugge nulla'.
Quindi, anche l'allevatore che si trova all’altro capo del mondo rispetto alla sua azienda può individuare gli animali meno produttivi e toglierli dalla mandria, somministrare le quantità esatte di mangime, monitorare la mungitura e la tracciabilità del latte, ma anche controllare la contabilità dell'allevamento. Vantaggi notevoli, se si considera che in questo modo si possono prendere in ogni momento decisioni tempestive e mirate ad ogni singolo problema.
Tuttavia l’Italia è ancora un po' indietro rispetto ad altri Paesi europei: 'Siamo in ritardo soprattutto rispetto al Nord Europa', continua Bercellesi. 'L'Italia non ha lo stesso livello di informatizzazione delle stalle: nel nostro Paese sono circa il 20% del totale gli allevamenti gestiti attraverso i software più moderni'.