Oltre ai benefici d'ordine ambientale per la riduzione dell'azoto escreto, la somministrazione ai suini nella fase di finissaggio di diete a basso contenuto proteico produce anche vantaggi dal punto di vista economi.
Lo ha verificato il Crpa, che nel corso di una sperimentazione condotta da Crpa e Cra-Unità di ricerca per la suinicoltura di Modena sull’uso di due diverse diete ipoproteiche (all'11 e al 9% di proteina) ha calcolato i costi di produzione di un'azienda con 2.000 capi all'ingrasso, in confronto con la dieta testimone generalmente somministrata contenente il 13% di protein
Tra le spese sostenute aumenta il costo per l'alimentazione a causa di un peggioramento degli indici tecnici di produzione. Diminuiscono invece le spese di gestione dei liquami per una riduzione (fino al 30% nel caso della tesi con il 9% di proteina) delle superfici necessarie per lo spandimento.
Ciò potrebbe dare agli allevamenti medio-piccoli l'opportunità di realizzare efficaci economie di scala, incrementando il numero di capi a parità di superfici
La sperimentazione ha avuto il contributo della Regione Emilia-Romagna e del Mipaaf.
 
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