Oltre 89 consumatori su 100 non intendono rinunciare alla qualità dei formaggi freschi e dei latticini per risparmiare sullo scontrino della spesa.
Lo rivela una ricerca condotta nel marzo 2009 dal Cermes dell'Università Bocconi, che ha indagato i comportamenti d'acquisto dei consumatori riguardo diverse merceologie di largo consumo.
E' emerso, così, che il downgrading della qualità non viene preso in considerazione neppure quando si tratta di comprare il latte (lo dicono l’82,6% degli intervistati), la mozzarella (80,7%) e lo yogurt (70,4%).
Dunque, se da un lato gli italiani sono indubbiamente diventati più attenti alla convenienza di  quello che mettono nel carrello della spesa, ciononostante non sono disposti ad acquistare prodotti più scadenti solo perché costano di meno. Infatti dallo studio emerge come il consumatore non cerchi il prezzo più basso a tutti i costi (se non all'hard discount), quanto piuttosto il 'value for money', ossia il miglior rapporto tra il prezzo del prodotto e le sue caratteristiche positive (qualità, servizio, marca, ecc).
'Questo approccio sta premiando i prodotti lattiero-caseari realizzati dalle industrie alimentari italiane, che soddisfano le esigenze espresse dai consumatori in termini di qualità, sicurezza,  informazione, trasparenza, servizio e praticità', commenta Giuseppe Ambrosi, presidente di  Assolatte, 'Ad esempio, nel mercato dei formaggi grana, i formati tradizionali (ossia forme e fette) coprono ancora circa l’80% del mercato ma a crescere sono soprattutto i prodotti più  innovativi, come i grattugiati, che sono cresciuti dello 0,7% nel 2008 arrivando a  rappresentare il 16,4% di tutte le vendite della categoria'.
La crisi economica ha indubbiamente aumentato l'attenzione degli italiani nei confronti della convenienza, inducendoli ad approfittare delle offerte promozionali ma anche a ridurre i volumi  acquistati, ma non ha scalfito il loro orientamento verso i prodotti di qualità. Un atteggiamento  confermato da molti fattori, come la stabilità degli acquisti di prodotti di primo prezzo e la  crescita inferiore alle aspettative del discount, sui cui scaffali da qualche tempo sono  comunque approdati anche i prodotti di marca.
L'aumento della quota dei consumatori attenti alla qualità di quel che si mangia trova riscontro anche nel trend positivo dei prodotti tradizionali, come i formaggi, che dimostra come gli italiani siano disposti a spendere di più per assicurarsi alimenti che abbiano caratteristiche di  gusto, qualità, sicurezza, piacere e affidabilità.
 
Ecco alcuni dati:
 
Fonte: Cermes - Università Bocconi - marzo 2009