Con l’allarme per la contaminazione di melamina che si è esteso dal latte alle uova, mentre le autorità di Hong Kong hanno messo sotto controllo anche la carne, diventa necessario estendere l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza a tutti gli alimenti per consentire scelte di acquisto consapevoli e scongiurare pericoli per la salute. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che il rischio è che la melamina sia entrata in Cina nella catena nutritiva degli animali con la possibilità che siano contaminati anche maiali, polli e pesce come sottolineato dalla Fao (Food and agricolture organization of united nations).
'Molto resta ancora da fare e', spiega la Coldiretti, 'l'etichetta resta anonima per la carne di maiale, coniglio e agnello, per la pasta, le conserve vegetali come il pomodoro proveniente dalla Cina e i succhi di frutta, ma anche per i formaggi non a denominazione di origine'.
Continuare e rafforzare i controlli, una reale tracciabilità degli alimenti, indicazione d’origine nell’etichettatura, 'tolleranza zero' contro ogni tipo di sofisticazione e adulterazione dei cibi. La Cia (Confederazione italiana agricoltori) sottolinea l’esigenza di non abbassare la guardia, ma di promuovere tutte le iniziative possibili per garantire la salute dei cittadini.
Specialmente in una fase in cui la crisi economica ha contribuito a 'tagliare' i consumi e ha favorito gli acquisti di prodotti di scarsa qualità e di dubbia provenienza, la Cia rileva l’impellente necessità di tutelare i consumatori con un’etichettatura chiara e facilmente comprensibile, dove sia indicato il paese di provenienza del prodotto. Un’indicazione che deve per questo essere estesa a tutti gli alimenti senza alcuna distinzione di sorta.
 
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