'Gli italiani sono con noi: sono stufi di dover trovare sugli scaffali dei supermercati latte straniero, quando il nostro Paese ha tutte le potenzialità per produrre un prodotto di qualità, sano e garantito perché ha ottenuto tutti i controlli necessari'. Questo il commento del ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia sui dati di un sondaggio, condotto dall’Istituto di ricerca Ipr marketing, in base al quale l’85% degli italiani preferirebbe consumare solo latte italiano.
La stessa percentuale è anche d’accordo con le dichiarazioni del ministro sull’impossibilità di soddisfare le quote latte imposte dall’Unione europea che costringono l’Italia a coprire quasi la metà del fabbisogno interno con latte straniero.
Secondo i risultati del sondaggio, solo il 9% degli italiani ritiene che sarebbe giusto seguire le direttive europee. Durante il Consiglio dei ministri a Bruxelles dello scorso 28 settembre, Zaia aveva chiesto alla Commissaria europea all’Agricoltura Marianna Fischer Boel e al presidente di turno, il ministro francese Michel Barnier, 'di aumentare di un milione di tonnellate la quota nazionale italiana, ossia un incremento di circa il 10%', per offrire un margine di crescita ai produttori italiani.
'Non siamo più disposti a pagare gli errori dei governi passati che hanno svenduto l’agricoltura italiana', ha continuato Zaia. 'Siamo costretti dalle regole assurde dell’Unione europea a limitare la produzione interna, dietro la minaccia delle multe ai nostri agricoltori. Chiediamo una soluzione definitiva alle multe europee che riducono ogni anno in ginocchio i nostri agricoltori, costringendoli a chiudere le stalle', ha concluso il Ministro.
'Non è giusto che per il 2007 ci siamo dovuti fare carico di 176 milioni di euro di multe, l’80% di quelle europee, mentre altri 18 Paesi possiedono quote di produzione che rimangono inutilizzate. Per questo sosteniamo la richiesta di un’immediata compensazione tra Paesi. L’aumento delle quote italiane, che ho più volte chiesto alla Commissaria Fischer Boel, dev’essere non solo immediato ma deciso in anticipo, al fine di tenere conto della situazione di particolare sofferenza nella quale si trovano i produttori'.