Contro il rischio di frodi e sofisticazione, per consentire la piena rintracciabilità a garanzia dei produttori e dei consumatori occorre introdurre immediatamente l'etichetta di origine obbligatoria per la carne di maiale ed i suoi derivati come il prosciutto. E' quanto afferma la Coldiretti  nel commentare la denuncia in corso di verifica fatta da un ex dipendente Parmacotto secondo il quale migliaia di prosciutti cotti contraffatti, cioè riciclati e 'rigenerati' quando erano prossimi alla scadenza, sarebbero stati messi in vendita come nuovi. Se la notizia, smentita dalla ditta produttrice, venisse confermata, rischierebbe di provocare un grave danno alle produzioni Made in Italy, in un momento di grande difficoltà per gli allevamenti italiani dove, sottolinea la Coldiretti, i maiali vengono pagati attorno ad 1,25 euro al chilo, al di sotto dei costi sostenuti. Per altro, in Italia si stima che due prosciutti su tre siano ottenuti da maiali stranieri senza alcuna informazione per il consumatore ed anche per questo, conclude la Coldiretti, occorre estendere a tutti i prodotti l'obbligo di indicare l'origine in etichetta.