Il ministero delle Politiche agricole ha convocato le categorie produttive del settore al tavolo della filiera zootecnica per affrontare l'andamento del mercato delle carni. Lo ha annunciato lo stesso ministro Paolo De Castro, alla luce dell'incontro della task force anti-speculazione attivata presso il ministero dello Sviluppo economico. Il garante dei prezzi Antonio Lirosi ha infatti segnalato possibili criticità e chiesto al Mipaaf di convocare tutti gli attori del settore. 'Ci incontreremo il 6 febbraio' - ha annunciato il Ministro De Castro - 'perché vogliamo vederci chiaro e assicurare la massima trasparenza sia ai consumatori che alle imprese del settore. Con l'occasione vogliamo chiarire che il nostro lavoro di ricerca di trasparenza e a difesa della carne italiana prosegue e trova riscontro nell'obbligo di etichettatura d'origine della carne avicola e in analoghe azioni già messe in campo in altri settori dell'agroalimentare italiano'. Saranno analizzate le cause dei rincari, in particolare di quelli del pollame, segnalate dalle associazioni dei consumatori. Secondo la Coldiretti con il caro prezzi le famiglie italiane sono costrette a destinare alla carne quasi un quarto del budget per l'alimentazione, mentre nelle stalle è crisi.  L'inflazione, secondo Coldiretti, sale per effetto della moltiplicazione dei prezzi dalla produzione al consumo che è divenuta insostenibile in settori come la carne dove dalla stalla alla tavola si verificano aumenti dalle oltre cinque volte del coniglio fino a venti volte dal maiale al prosciutto. Per Coldiretti 'è significativo che il primo intervento del garante per la sorveglianza sui prezzi, 'Mister prezzi', avvenga nel settore delle carni dove è diventata insostenibile la forbice tra i prezzi alla produzione e quelli al consumo che mette a rischio la produzione Made in Italy di carne e salumi e il loro consumo da parte delle famiglie italiane'. Il Garante per la sorveglianza dei prezzi, istituito dal governo italiano con la Finanziaria 2008, ha il compito di rilevare e divulgare la dinamica dei prezzi e delle tariffe. Allo stesso tempo questa figura controlla e segnala gli aumenti dei prezzi che derivano dall'assenza di concorrenza, dalla mancanza di informazioni sui prezzi (che di conseguenza limita la capacità di scelta dei consumatori), o da comportamenti opportunistici di chi opera nelle fasi di produzione e distribuzione del prodotto.