"E’ grave che un ministro dell’Agricoltura italiana anziché cercare di valorizzare la produzione made in Italy di carne bovina, che si trova peraltro in una grave situazione di crisi, intervenga a favore dell’importazione di carne dal Brasile, nonostante l’allarme sanitario lanciato dall’Ue. E’ quanto afferma Coldiretti nel commentare l’intervento del ministro delle Politiche agricole Paolo De Castro per favorire l’arrivo in Italia di carne dal Sud America nel momento in cui la Commissione europea, per la mancanza di garanzia sanitarie, ha deciso limitazioni alle importazioni di carni bovine dal Brasile. L’uso strumentale di una denominazione di grande eco come la bresaola per giustificare importazioni a basso costo ed elevato rischio sanitario è - denuncia la Coldiretti - un grave attentato ai veri interessi dell’agricoltura italiana e dei suoi imprenditori a vantaggio del falso made in Italy che nulla ha a che fare con la materia prima nazionale. L’iniziativa del ministro, oltre ad essere in contrasto con gli interessi degli agricoltori italiani è preoccupante - continua la Coldiretti - per la salute dei cittadini dopo che la Commissione ha evidenziato che nonostante i molti richiami dell’Ue, le Autorità brasiliane non hanno adottato misure per risolvere i problemi di mancanza di rintracciabilità e di natura sanitaria. Di fronte a questa situazione la Coldiretti chiede che vengano applicati con rigore i vincoli introdotti a tutela della salute dall’Ue. Va contrastata con forza l’iniziativa del ministro De Castro che nella missione nel Paese Sudamericano “ha rappresentato l’esigenza…di richiedere in ambito Wto o nei colloqui bilaterali tra Ue e Mercosur, un contingente a dazio zero per favorire l’export di carne bovina brasiliana” secondo quanto riferito da un comunicato dello stesso ministero. Gli arrivi di carne dal Brasile in Italia, nonostante i rischi, sono aumentate del 18% nel 2007 e oggi  l’Italia importa oltre il 15% delle 300mila t di carni bovine spedite dal Brasile nell’Ue.