Il Copa e la Cogeca, le organizzazioni che rappresentano gli agricoltori europei e le loro cooperative, sollecitano la Commissione europea, ed in particolare il commissario Kyprianou, a garantire la sicurezza delle carni bovine importate dal Brasile. Nei primi mesi di quest'anno, la Commissione aveva annunciato che avrebbe adottato tutte le misure necessarie, compreso il divieto di importare tali carni nell'Ue.  
Pekka Pesonen, segretario generale del Copa-Cogeca, ha affermato che 'la Commissione deve fare due cose: innanzitutto, ci deve dire che cosa intende fare circa la grave e persistente incapacità del Brasile a garantire le stesse norme di sicurezza e gli stessi livelli di tracciabilità applicati nell'Ue; in secondo luogo, deve pubblicare quanto prima le conclusioni preliminari sulla missione che l'Ufficio alimentare e veterinario (Uav) dell'Ue ha condotto in Brasile nel mese di novembre, così da garantire una piena trasparenza e da non suscitare preoccupazioni presso i consumatori. Queste due azioni devono essere intraprese entro la fine del 2007. Chiunque produca derrate alimentari per il mercato dell'Ue deve operare su uno stesso terreno di gioco'. Nella recente riunione del gruppo consultivo 'Carni bovine' della Commissione, la delegazione del Copa-Cogeca è giunta alla conclusione che un divieto immediato all'importazione di carni bovine dal Brasile è giustificato dalla persistenza, in quel paese, di rischi per la sicurezza e dall'incoerenza delle misure di controllo. In passato, al Brasile erano  stati concessi lunghi periodi di tempo per rimediare alle carenze rilevate. Questo tempo non è stato ben speso e ora spetta alla Commissione intervenire. Gli esperti del Copa-Cogeca hanno espresso vive preoccupazioni per i risultati della missione che l'Uav ha condotto nel marzo del 2007 in Brasile, i quali sono stati pubblicati soltanto ad ottobre di quest'anno. Tale relazione dimostra chiaramente le carenze del Brasile nel disporre di un programma di vaccinazione efficace contro la malattia dell'afta epizootica e di un sistema di analisi soddisfacente per la rilevazione del rispettivo virus, nell'assicurare una corretta tracciabilità degli animali (identificazione degli animali e controlli dei movimenti) e nel garantire che nei piatti dei consumatori europei finiscano soltanto delle carni provenienti da zone esenti dalla malattia.

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