Dopo la discussione sul vino, un’altra questione spinosa è stata portata all’attenzione del Commissario Fischer Boel. La Polonia ha infatti presentato una richiesta di aumento delle quote-latte del 5% all'anno, limitato al 3% per l'anno 2008/2009. In linea di principio quasi tutti i ministri si sono espressi a favore dell'aumento delle quote anche se alcuni hanno dichiarato di preferire l'ipotesi di una riduzione del superprelievo (Lituania e Lussemburgo). Regno Unito e Germania preferiscono aspettare una valutazione completa dell'effettiva situazione di mercato; ancora più evasiva la Francia che vuole aspettare uno studio di impatto. Austria, Finlandia e Malta sono state più negative al riguardo, manifestando preoccupazioni per i produttori delle zone svantaggiate.
Il Commissario Fischer Boel ha risposto che preferisce aspettare lo studio di impatto e la relazione sulla situazione del settore lattiero-caseario, già prevista per fine anno, pur valutando con favore l'ipotesi di un aumento delle quote latte. Dati alla mano sarà più semplice scegliere la percentuale di aumento più "sicura". E sulla base del successo della procedura d'urgenza utilizzata per il set- aside il Commissario ha dichiarato di essere convinto che anche aspettando lo studio di impatto si potrà decidere un aumento di quota dal 1° aprile. Resta da capire come “incastrare” questo aumento, che a detta di molti deve essere limitato, almeno nei numeri e nelle regole applicative, alla situazione contingente di mercato, con la prossima verifica dello stato di salute della Pac (la cosiddetta “Health Check”: come già annunciato dal Commissario europeo, infatti, dovranno porsi le basi per la futura abolizione delle quote dopo il 2015; e quella più solida, per Bruxelles, sarebbe proprio l’aumento progressivo delle quote-latte fino alla scadenza del regime.