Il modello di intervento sostenibile è stato elaborato dalle esperienze iniziate oltre vent’anni fa a seguito di una convezione con l’Istituto Sperimentale per la Zootecnia di Roma. Da questa, è nato il Conservatorio Nazionale delle razze avicole. Per mantenere le caratteristiche di rusticità e adattamento all’ambiente e per evitare una assuefazione alle tecniche industriali venne da subito adottato un metodo d’allevamento estensivo che si trasformò ben presto nel metodo d’allevamento biolo gico. Il modello sostenibile di conservazione della biodiversità avicola si è poi arricchito delle esperienze fatte nella ricostituzione della razza “Gigante nero d’Italia” e nel recupero di tipi genetici locali in Liguria completandosi infine con il recupero della razza Trentina. L’introduzione del metodo d’allevamento biologico e un modo innovativo per il coordinamento degli allevatori custodi ha permesso di collaudare un “Metodo Sostenibile per la Conservazione della biodiversità zootecnica nel settore avicolo” mantenendo inalterata la variabilità genetica individuale e di gruppo degli animali in conservazione e scongiurando un’assuefazione al metodo d’allevamento industriale (utilizzo di medicinali, sostanze chimiche e alimenti molto concentrati) prima tappa per l’annullamento della biodiversità e l’allontanamento dall’ecosistema naturale.
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Fonte: Biozootec