Il riconoscimento del rilevante interesse della moltiplicazione e della diffusione del materiale viticolo ottenuto dalla selezione clonale di varietà e di portinnesti ha portato alla costituzione di un nucleo di premoltiplicazione viticola della Toscana nell'ambito dell'Associazione toscana costitutori viticoli Toscovit alla quale sono stati affidati, ad oggi, 49 cloni di Vitis vinifera e due cloni di ibridi portinnesto.

Nell'ambito delle attività di Toscovit, è stata conclusa la prima fase della sperimentazione sull'impiego di microchip sul materiale di propagazione viticola nell'ambito del Progetto 'Identificazione e tracciabilità tramite radiofrequenze (Rfid) nella filiera vivaistico viticola' (vedi Agronotizie 158-5/2008 e Agronotizie 215-7/2009).

Per incrementare la visibilità e l'immagine dei cloni gestiti da Toscovit rispetto a quanto realizzato da altri nuclei di premoltiplicazione indistinti o privi di mezzi di tracciabilità sostenibili è stato attivato un sistema che con l'impiego di un microchip migliora i rapporti con i vivaisti offrendo loro, intanto, la possibilità di seguire e verificare la storia delle singole barbatelle acquistate. E' stato ben dimostrato dalle ricerche del Toscovit la piena compatibilità biologica fra microchip e piante. La peculiare procedura di inserimento della componente elettronica all'interno della pianta, infatti, non solo garantisce un'inequivocabile identificazione della barbatella, ma non ne intacca i tessuti vitali, risultando perciò non invasiva. La procedura è protetta con il riconoscimento del brevetto per invenzione industriale RM2009A000271 con il titolo 'Procedimento per l'inserimento di microchip a radiofrequenze (Rfid) in innesti talea di vite'.

Per quanto riguarda l'incidenza dei microchip sulla vitalità dei soggetti è stato possibile accertare come la ripresa vegetativa dopo l'impianto in barbatellaio sia stata del tutto analoga ai soggetti di controllo. Per quanto riguarda lo sviluppo vegetativo i soggetti valutati in termini di accrescimento dei germogli e di sviluppo della biomassa, sono risultati anche in questo caso del tutto simili alle controparti prive di microchip. Dati questi confermati dall'osservazione anatomo-patologica dei tessuti interni potenzialmente interessati alla presenza del microchip: infatti, il peculiare metodo di inserimento dei chip e la loro locazione all'interno della pianta sono la garanzia di una invasività minima della quale la barbatella non risente né in termini di vitalità, né di performance, senza mostrare una differente suscettibilità agli agenti di stress biotici ed abiotici.

Secondo il Toscovit, l'impiego di microchip contribuisce ad una operazione di trasparenza nei confronti di tutti coloro che 'interagiscono' a vario titolo con la pianta di vite e/o i suoi prodotti: nucleo di premoltiplicazione, vivaisti, viticoltori e anche consumatori di vino possono riconoscersi e conoscersi in modo semplice e rapido grazie ad un codice che accompagnerà la pianta per tutta la sua carriera produttiva.

Con la campagna 2010-2011 Toscovit ha fornito ad alcuni vivaisti le prime partite di barbatelle di vite base x certificato marcate con microchip a radiofrequenza. Il prodotto risponde ai medesimi criteri di elevata qualità delle produzioni dell'Associazione, ma si propone come soluzione altamente innovativa per differenziare le produzioni stesse dei vivaisti che hanno accolto l'iniziativa.

Questi primi esemplari marcati costituiscono difatti una avanguardia destinata a generare produzioni di barbatelle della categoria certificato sicuramente originali nella loro proposta commerciale, in quanto prodotte da individui portatori di garanzie addizionali rispetto alla concorrenza. Inoltre, qualora le produzioni future provenienti dalle piante madri siano a loro volta marcate con sistemi Rfid prima di essere esitate ai viticoltori – evento auspicabile se non necessario – si potrà proporre un sistema non solo garantito all'origine, ma diversamente spendibile anche dai viticoltori stessi. 

Nell'interesse dell'attività di identificazione elettronica della filiera viticola Toscovit ha richiesto la registrazione di un marchio per acquisire uno specifico diritto all'utilizzazione di questo segno di riconoscimento nei termini e nelle modalità previsti dalla normativa vigente. La procedura identifica il marchio figurativo 'Identificazione elettronica Rfid' (vedi immagine in alto a destra) registrato in data 24 maggio 2011 con la procedura n. RM 2011C003386.

 

A cura di: Luvisi A., Bandinelli R., Rinaldelli E., Gini B., Pagano M., Triolo E.