Sarà presentato domani alle 12, nella sala Rettorato dell'Università Politecnica delle Marche (piazza Roma 22), il nuovo progetto 'EUBerry: Il miglioramento sostenibile della produzione, dell’adattabilità ai cambiamenti climatici, della qualità e del valore nutrizionale dei frutti rossi coltivati in un’Europa', finanziato dal Settimo Programma quadro di ricerca europea (FP7) sulle problematiche genetiche e di coltivazione per migliorare le caratteristiche qualitative e nutrizionali dei piccoli frutti.

Per l'occasione saranno presentate anche due nuove varietà di fragola rilasciate dall’Università Politecnica delle Marche, selezionate per le loro diverse caratteristiche di epoca di maturazione, produzione, qualità organolettica e nutrizionale dei frutti.

Seguirà, alle 16, un incontro tecnico, con visita al campo sperimentale, presso l'Azienda agricola 'P. Rosatti' di via Borgo Ruffini 20 ad Agugliano (Ancona).

 

Il principale obiettivo del progetto è di fornire le conoscenze e gli strumenti necessari per facilitare la produzione di frutti freschi di elevata qualità e appetibilità per il consumatore, di notevole qualità nutrizionale, ottimale per la salute del consumatore, ad un costo competitivo.
Un ulteriore obiettivo è lo sviluppo di un set di strumenti per migliorarne la competitività e l’accessibilità ai consumatori europei.
La piattaforma di EUBerry sarà sviluppata e validata usando Ia fragola, il lampone ed il mirtillo come specie modello.
Inoltre, saranno considerati alcuni punti critici relativi al miglioramento della qualità dei frutti e alla riduzione dei costi di produzione per il ribes e per la mora.

L’affidabilità dei risultati sarà garantita dalla competenza delle istituzioni di ricerca consorziate, identificate in diversi areali europei. Il consorzio è composto da 13 partners, 10 Università e Centri di ricerca e 3 Pmi, localizzati in 10 Paesi.
Il valore economico del progetto è di poco superiore a 4 milioni di euro, con un contributo diretto da parte della Comunità europea di 3 milioni.

 

Distribuzione dei Partners EUBerry nei diversi Paesi europei

 

Romina e Cristina: due nuove varietà di fragola

Il programma di miglioramento genetico 'fragola' dell’Università Politecnica delle Marche è stato avviato grazie al contributo del progetto nazionale 'Frutticoltura', finanziato dal Mipaaf ed è realizzato presso l’Azienda agraria didattico sperimentale 'P. Rosati', Agugliano (An).
Le prime due cultivar rilasciate da questo programma (Adria e Sveva) si sono distinte per interessanti caratteristiche agronomiche associate ad un’elevata adattabilità a terreni non fumigati e a differenti condizioni di coltivazione:
Queste varietà sono commercializzate e coltivate in diverse aree del centro - nord Europa. Le attuali previsioni di coltivazione fanno stimare un utilizzo di circa 5 milioni di piante a ciclo di coltivazione.

Recentemente, dallo stesso programma, grazie al sostegno dell’Ufficio Ilo dell’Univpm si è giunti al deposito di nuove privative (brevetti vegetali) europee (Cpvo) per due nuove varietà di fragola.

Romina - Con un’elevata adattabilità a terreni non fumigati, per produzioni a basso impatto, con frutti di forma conica o biconica a maturazione molto precoce, di sapore molto buono, che si distingue per un’elevata percezione del dolce, determinata da un buon contenuto di zuccheri e bassa acidità.
L’elevata consistenza e conservabilità ne fa un frutto idoneo per la commercializzazione nella grande distribuzione. Gli studi effettuati ne hanno evidenziato anche elevate caratteristiche nutrizionali, determinate in particolare dall’elevato contenuto di vitamina C e di folati. Sperimentazioni su volontari hanno permesso di confermare un maggior accumulo di tali sostanze con effetto benefico sulla salute a seguito di un normale consumo di questo frutto.
Cristina
- Anch’essa con un’alta adattabilità a terreni non fumigati, per produzioni a basso impatto, a maturazione tardiva, con un’elevata produttività e dal frutto di elevata pezzatura e di forma conica. Si distingue per particolari caratteristiche organolettiche.

Le due nuove varietà sono considerate di interesse per le produzioni precoci (Romina) e tardive (Cristina), per la qualità dei frutti, sia organolettica che nutrizionale (elevato contenuto di composti bioattivi) per quanto riguarda Romina ed in particolare per gli aspetti organolettici per Cristina.
Queste caratteristiche qualitative associate all’elevata adattabilità a sistemi di coltivazione a basso impatto offrono garanzie per una possibile ampia diffusione della loro coltivazione. Aspetto questo già sostenuto dall’ampio interesse espresso sull’acquisizione dei diritti di moltiplicazione da parte di aziende vivaistiche nazionali e internazionali.