Buone notizie sono arrivate da Agea, ente che gestisce l'erogazione dei contributi Pac, al 7° Forum Internazionale sulla Gestione del Rischio in Agricoltura che si è tenuto il 27 e 28 novembre scorsi a Roma, organizzato da Asnacodi Italia. Entro il 31 dicembre prossimo, per quanto riguarda i fondi relativi alla gestione del rischio in agricoltura, saranno erogati in totale 90 milioni di euro.

 

A raccontare la novità, durante il talk intitolato "Strategie in Networking", è stato Christian Patti, direttore dell'organismo pagatore. Nel dettaglio, Patti ha detto, riguardo alla riorganizzazione digitale operata negli ultimi anni dall'organismo pagatore, "rispetto al 2023 e al 2024, che è stato l'anno zero, nel 2025 vediamo che il livello di pagamenti è stato più elevato. Al 15 ottobre scorso erano stati erogati 1 miliardo e 200 milioni per tutti gli interventi, quindi pagamenti della vecchia e nuova programmazione, aiuti nazionali, eccetera. Per quanto riguarda, nello specifico, la gestione del rischio, stiamo concludendo i procedimenti per pagare entro fine 2025: circa 48 milioni per gli interventi delle sottomisure 17.2 e 17.3 della vecchia programmazione (fondi di mutualizzazione e fondi Ist, Ndr), tra i 22 e i 24 milioni per tutte le campagne pregresse fra il 2015 e il 2022 e altri 22/24 milioni che riguardano la campagna 2024, quindi la nuova programmazione Pac. Si tratta di un'immissione di liquidità della quale beneficerà l'intero territorio sul quale insistono le aziende agricole".

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Poi Patti ha spiegato la proposta Agea per il nuovo Pgra, il Piano di Gestione del Rischio in Agricoltura che rappresenta il quadro normativo che definisce gli strumenti per la gestione del rischio finanziati con fondi pubblici europei e nazionali. Proprio il Pgra avrebbe dovuto essere definito alla Conferenza Stato Regioni che si è riunita il 27 novembre scorso, ma si è registrato un nulla di fatto.

 

"La proposta di Agea è semplice. Abbiamo analizzato - ha detto Christian Patti - le strettoie che portano ai ritardi nei pagamenti. Il lavoro della task force voluta dal ministro a inizio 2025 è servito anche a questo. Molto dipende dall'estrema complessità del sistema di gestione che sconta il fatto che abbiamo un interscambio dati con gli altri nove diversi sistemi informativi degli organismi pagatori. Nel caso della gestione del rischio, in particolare, i dati degli altri organismi pagatori devono confluire nel Sian (il Sistema Informativo Agricolo Nazionale, Ndr). I principali colli di bottiglia riguardano problematiche di superfici e la non linearità nel procedimento degli aggiornamenti".

 

Patti si è riferito al 2024 come "anno zero" perché proprio dallo scorso anno è stato introdotto per il fascicolo aziendale il Sistema di Identificazione delle Parcelle Agricole (Sipa). La parcella di riferimento non è più legata esclusivamente al sistema di catasto digitale ma il Sipa è realizzato sulla base della Carta Nazionale dell'Uso del Suolo. Sono impiegate tecniche avanzate di intelligenza artificiale, ortofoto multispettrali, immagini satellitari e aeree. Il Sipa è costantemente aggiornato e non è importante solo per l'identificazione delle superfici agricole ma anche per la prevenzione delle irregolarità nell'assegnazione del contributi.

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Ed ecco la proposta di Agea: "Il punto di partenza deve essere la nuova parcella di riferimento, sulla base di questi dati, già presenti nel Sian, si procede. Si inverte quindi il processo, dall'interno si passano i dati all'esterno, agli organismi pagatori. A questo punto si stipulano le polizze assicurative. I dati di superficie dichiarati saranno esattamente coincidenti, evitando così la necessità di riallinearli. Si tratta di dati complessi, alfanumerici, grafici. I dati e le superfici saranno quelli presenti nel Sian e su quella base si stipula e si esegue il procedimento amministrativo. Questa è la proposta operativa di Agea già presentata e che vogliamo portare avanti in tutte le sedi. In questo modo, dal 2026, sarà possibile pagare rapidamente, praticamente in tempo reale, mano a mano che vengono stipulate le polizze assicurative. Non si avrà più la necessità di ricostruire a posteriori le superfici assicurate".

 

Il presupposto implicito di tutto il ragionamento di Christian Patti è che i contributi, fino al 70% (anche se negli ultimi anni ci si è fermati circa al 55%), che sono erogati a favore dell'agricoltore che si assicura, lo sono sulla base del fatto che la superficie coltivata dall'agricoltore sia in suo possesso e sia effettivamente coltivata secondo il piano colturale dichiarato.

 

La due giorni del 7° Forum Internazionale sulla Gestione del Rischio in Agricoltura ha analizzato lo scenario globale in cui si muovono gli agricoltori, le prospettive della gestione del rischio anche alla luce della nuova Pac che si prospetta a partire dal 2028 e della quale si sta discutendo animatamente in questi giorni a livello europeo.

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