Il capovolgimento meridionale della circolazione atlantica, fenomeno più conosciuto con il termine di Amoc, dalla corrispondente denominazione in inglese Atlantic Meridional Overturning Circulation, è un importante sistema di correnti oceaniche caratterizzato da un flusso in direzione nord di acqua salina calda negli strati superficiali dell’Oceano Atlantico e da un flusso opposto in direzione sud di acqua fredda in profondità; fa parte della circolazione termoalina globale.
L’Amoc è un importante fattore che regola il sistema climatico di una vasta fetta del nostro pianeta.
 

Effetti sul clima

Una pubblicazione sulla rivista scientifica Nature di un gruppo di ricercatori diretti dal dottor Ka-Kit Tung dell'università di Washington, ha elencato sinteticamente i possibili effetti, molto discordati da quello che si pensava fino ad oggi, che può avere un rallentamento o addirittura un blocco dell’Amoc o più specificatamente della Corrente del Golfo per noi europei.
Gli studi del passato ci suggerivano in seguito ad un ipotetico blocco del sistema probabili inverni molto freddi in molte zone dell'emisfero nord, in particolare sull'Europa nord-occidentale, ora temperate dal flusso mite oceanico della Corrente del Golfo che trasporta il calore fin sulle coste della Penisola Scandinava.
 


Quindi, venendo a mancare questo riscaldamento naturale in arrivo dalla fascia subequatoriale, le acque si raffredderebbero più facilmente dal flusso delle correnti che discendono dall’Artico. Ma è anche vero che la Corrente del Golfo è solo la parte ascendente superficiale dell’intero sistema, che trasporta grossi quantitativi d’acqua anche nelle profondità dell’oceano.
Un sistema complesso di correnti che risponde anche importanti scambi tra le acque superficiali con quelle più profonde, in tal modo da rimescolare e portare negli abissi le acque miti, immagazzinando di conseguenza grosse quantità di calore.
Gli effetti potrebbero quindi essere molto differenti da quello che si pensava fin ad ora, perché subentrerebbe un netto incremento termico delle acque superficiali dell’oceano incapaci di dissipare calore; fenomeno che si rifletterebbe rapidamente su un sensibile aumento delle temperature in tutto il globo.
 

Le cause del blocco dell’Amoc

L’Atlantic Meridional Overturning Circulation potrebbe venire fortemente disturbato da un mutamento delle condizioni climatiche, tra cui un’anomalia termica rilevante o una differente concentrazione salina nelle acque dell’oceano. Caratteristiche che possono venire rapidamente “alterate” da uno scioglimento anomalo dei ghiacci artici e la fusione della Groenlandia, uno degli elementi più rilevanti nell’emisfero nord.
Non è però totalmente sicuro che il recente rallentamento dell'Amoc sia da attribuire totalmente ad un mutamento del clima, ma sembra che in larga parte sia dovuto ad un particolare ciclo naturale che si ripete ad intervalli regolari.
Abbiamo già vissuto un periodo di prova, indicativamente tra il 1975 ed il 1998, quando l’Amoc rallentò sensibilmente e si registrò in concomitanza un’impennata delle temperature medie superficiali in tutta la Terra, mentre tra il 1990 ed i primi anni 2000, in una fase di ritrovata vigoria, il riscaldamento globale ha registrato un incremento effimero, merito della maggiore capacità d’immagazzinamento del calore atmosferico negli abissi dell’oceano.
 

La prossima crisi dell’Amoc

Secondo le elaborazioni modellistiche l’Amoc potrebbe entrare in un periodo di grande crisi, indicativamente tra i 10 ed i 20 anni, in cui una limitata capacità di scambio tra le acque superficiali e quelle più profonde limiterebbe significativamente il controllo delle temperature globali, attivandone appunto una crescita sensibile.
Oggi viene rilevato un rallentamento dell’Amoc nell’ordine del 15% circa rispetto ai decenni o secoli precedenti. Questo rallentamento non ha però ancora prodotto effetti significativi, anzi la temperatura globale è in costante aumento, ma se dovesse fermarsi totalmente potremmo avere un importante mutamento del clima.

Era glaciale o inverni rigidi? No, potremmo piuttosto arrostirci!