Kelp, conosciuta in Italia come laminaria, è un'alga a cui appartengono un centinaio di specie che si sono adattate a vivere lungo le coste degli oceani di tutto il mondo. Questa alga è usata da secoli per il consumo umano, ma anche per quello animale. E negli ultimi anni ha trovato impiego per la produzione di biostimolanti dedicati alle colture agrarie.

Kelp è un'alga che cresce in foreste sottomarine che possono raggiungere dimensioni ragguardevoli. L'alga infatti si ancora sul fondo dell'oceano e cresce in altezza fino a raggiungere la superficie. Alcune specie sono in grado di crescere di mezzo metro al giorno e di raggiungere la lunghezza di 80 metri. Per queste caratteristiche la laminaria è anche chiamata il bambù del mare.

Questo organismo acquatico, che non ha un 'tronco' rigido, mantiene la posizione verticale grazie a pneumocisti posizionate alla base delle foglie. Degli organi pieni d'aria che fanno galleggiare la pianta mantenendola perpendicolare alla superficie dell'oceano.


L'organismo cresce in acque ricche di nutrimento, ad una temperatura ideale compresa tra 6° e 14° C. Le foreste che crea offrono riparo ad un gran numero di specie acquatiche, come pesci e molluschi.

L'alga kelp fa parte della tradizione culinaria di molti popoli, soprattutto in Asia. Mentre in Europa è stata utilizzata in processi industriali e in Normandia per l'alimentazione del bestiame. In questa regione le imponenti maree lasciavano sulle spiagge ammassi di alghe che venivano raccolte dai contadini della zona e impiegate per alimentare i bovini.

Oggi l'alga kelp viene utilizzata in cucina e negli Stati Uniti è al centro di una vera e propria moda culinaria, tanto che le aziende che si sono lanciate in questo business sono aumentate di numero negli ultimi anni.

Nello Stato del Maine e di Washington ci sono diverse imprese che coltivano l'alga posizionando delle corde in mare sulle quali la laminaria cresce, traendo nutrimento dalle acque dell'oceano. Kelp viene infatti proposta come un superfood essendo ricca di calcio (dieci volte più del latte) oltre che di iodio, vitamina B12 e Omega 3.
 

Biostimolanti a base di kelp in agricoltura

Negli ultimi anni l'interesse di numerose ditte e centri di ricerca verso kelp è cresciuto. Questa alga infatti contiene alcuni nutrienti che trovano applicazione in agricoltura per la produzione di biostimolanti. Quei prodotti cioè che aiutano le colture a resistere agli stress abiotici come ad esempio caldo o freddo intensi, mancanza di acqua o presenza di acque saline.

I biostimolanti possono aiutare le piante ad assimilare meglio i nutrienti presenti nel terreno, ad esempio incentivando lo sviluppo radicale. Inoltre possono avere come target il miglioramento delle qualità di un prodotto, come la pezzatura, l'uniformità di taglia o di maturazione, i gradi brix o altri parametri ancora.

In particolare l'alga kelp è impiegata per l'alto contenuto di auxine, i fitormoni che promuovono la crescita e sono quindi utilizzati per promuovere lo sviluppo dei tessuti delle colture agrarie. Oppure citochinine, che stimolano la divisione cellulare e ritardano l'invecchiamento dei tessuti.

In una ricerca pubblicata nel 2013 si è ad esempio studiato l'effetto dell'applicazione di un estratto di alga kelp su broccoli. I ricercatori hanno registrato un aumento dell'area fogliare del 70%, dello stelo del 65% e della massa del broccolo del 145%.

In questo articolo invece è stato testato un altro composto a base di alga kelp su fragole. In questo caso si è registrato un aumento del 38% della rizosfera. Si è inoltre registrato un aumento dell'8% della produttività. Mentre quest'altra ricerca ha testato l'utilizzo dell'alga kelp su spiaci.

Le numerose sperimentazioni svolte in questo ambito tendono a confermare la validità dell'alga come fonte di composti biostimolanti. Tuttavia, come ricordato in questo articolo, occorre sempre valutare gli aspetti positivi/negativi dell'utilizzo di questi prodotti.

Bisogna in altre parole valutare se gli effetti migliorativi (in termini di quantità e qualità del raccolto) sono ripagati da un aumento dei ricavi al momento della vendita del raccolto. Ecco perché ad oggi le applicazioni di biostimolanti a base di kelp di maggiore successo sono quelle che riguardano le colture ad alto reddito, dalla vite alle orticole.