Le foglie di una piantina ottenuta in serra sono interessate da una elevata attività di traspirazione, che viene incrementata da temperatura alta, umidità dell'aria bassa e dal vento quando vengono messe a dimora, soprattutto in tarda primavera o estate. Questa aumentata esigenza idrica può non essere soddisfatta appieno dall'apparato radicale, ancora poco efficiente nell'assorbire acqua dal terreno. La piantina può dunque subire uno stress che si concretizza con l'arresto temporaneo della crescita; a questa fase può seguire la formazione più o meno rapida di nuove radici (affrancamento) a carico sostanzialmente delle scorte nutritive presenti nei tessuti vegetali. Le nuove radici saranno poi quelle capaci di assorbire gli elementi nutritivi e di sostenere la formazione di nuove foglie e di riavviare l'attività vegetativa. Nel caso di trapianti primaverili precoci o autunnali la temperatura bassa sia dell'ambiente che del terreno, può essere la causa dell'arresto della crescita.
Sono diversi i fattori colturali che possono influenzare l'esito del trapianto, tuttavia, per superare lo stress da trapianto sono essenziali i requisisti posseduti dalla piantina al momento in cui essa è posta a dimora; questi si possono sintetizzare in:
- a) buona riserva di sostanze nutritive con tessuti poco acquosi e consistenti (percentuale di sostanza secca intorno al 10%);
- b) apparato fogliare efficiente con foglie di colore verde intenso (elevato contenuto di clorofilla) ed uniforme;
- c) apparato aereo resistente alle sollecitazioni meccaniche (trasporto, vento) con steli robusti ed internodi raccorciati;
- d) apparato radicale adeguatamente ampio, in equilibrato rapporto con l'apparato aereo e ben strutturato che deve occupare uniformemente il volume di substrato a disposizione con radici a prevalente accrescimento verticale ed evidente formazione di peli radicali;
- e) stadio giovanile: la fioritura precoce, prima che sia avvenuta la formazione della struttura vegetativa, penalizza notevolmente la produzione, altri sintomi di ‘invecchiamento' della pianta sono riconducibili all'ingiallimento dei cotiledoni e all'accrescimento dell'apparato radicale in senso circolare, lungo la parete dell'alveolo (root-bound) in quest'ultimo caso, una volta in campo le radici conservano l'orientamento circolare, rallentando l'affrancamento della piantina;
- f) adeguato indurimento dei tessuti che conferisce alla pianta maggiore resistenza alle condizioni di campo mediante modifiche morfo-fisiologiche (minore succulenza, maggiore chiusura degli stomi, riduzione della traspirazione).
Green Has Italia ha messo a punto una strategia nutrizionale per rispondere in modo completo, sicuro ed efficace alle esigenze sopra menzionate.
Nelle prime fasi che vanno dalla semina per passare all'emergenza, all'emissione delle prime foglie cotiledonari e alle prime foglie vere consigliamo Algaren Twin, formulato di origine naturale, utilizzabile anche in agricoltura biologica, contenente un estratto di lieviti selezionati ed un estratto di Eklonia maxima, alga bruna proveniente dai mari dell'emisfero australe. Grazie al sapiente ed unico rapporto tra le due componenti messo a punto dalla R&S di Green Has Italia, Algaren Twin è in grado di stimolare la germinazione, la formazione prima e la rigenerazione costante poi di un apparato radicale sano ed in perfetto equilibrio con la parte ipogea della pianta in grado di occupare in breve tempo tutto lo spazio dell'alveolo e di assorbire le sostanze nutritive presenti nel substrato di coltivazione. Algaren Twin induce inoltre un naturale accorciamento degli internodi, un accrescimento diametrale del fusto e limita la dominanza apicale.
Nelle fasi successive che seguono l'emissione delle prime 3-4 foglie vere fino alla messa a dimora, Green Has Italia consiglia l'utilizzo dei formulati Greenplant VIP 10-40-10+2MgO+micro e/o Calfon P 8-34-16+8CaO+micro che, grazie all'apporto dei macroelementi nel rapporto favorevole al fosforo, alla purezza delle materie prime utilizzate, alla presenza nel caso del Calfon P del calcio, alla formulazione ad azione acidificante, equilibrano la crescita rallentandola anche in caso di scarsa luminosità e stimolano la produzione di nuove radici realizzando un pre-condizionamento positivo della pianta prima del trapianto.
(Fonte foto: © Società agricola di Baldin Emanuele e Porzionato Simone)
Per il post-trapianto, fase delicatissima nella quale è importante ridurre gli stress e favorire un rapido attecchimento delle piante messe a dimora, Green Has Italia consiglia di effettuare la prima fertirrigazione post-trapianto con Vivema, un formulato i cui innovativi complessi organici di origine vegetale di ultima generazione, frutto della tecnologia della R&S, agiscono nella rizosfera, creando un ambiente ideale per lo sviluppo di un apparato radicale attivo ed efficiente e stimolano la pianta a rinnovarlo costantemente anche in condizioni di forti stress abiotici ed in terreni infestati da nematodi.
Per la produzione di piantine utilizzabili in agricoltura biologica, Green Has Italia consiglia di utilizzare Algaren Twin nelle stesse fasi fenologiche sopra indicate e dopo l'emissione delle prime 3-4 foglie vere l'uso di Magnesiogreen Attivato Bio unitamente a Kelagreen CU che induce l'aumento del colore verde delle foglie, aumenta l'efficienza fotosintetica, riduce l'allungamento degli internodi e stimola “l'indurimento” della piantina preservandola dagli stress indotti dal trapianto.
Per la prima fertirrigazione post- trapianto di una coltura biologica si consiglia Vit-Org VG, formulato organico vegetale in grado di apportare elevati quantitativi di aminoacidi e di glicinbetaina, sostanze in grado di stimolare il metabolismo vegetale e di ridurre gli stress ambientali.
Per ulteriori approfondimenti visita il nostro sito www.greenhasitalia.com.
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Fonte: Green Has Italia