Il sistema di certificazione è quanto mai variegato e ricco di referenti. Chi possiede un elettrodomestico, magari tedesco, vi troverà sopra il bollino del "Tüv", il quale offre servizi certificativi in ambito qualità, energia, ambiente, sicurezza e prodotto. Oppure dell'Imq, acronimo di istituto italiano del marchio di qualità. I più noti, però, sono forse i certificati cosiddetti "Iso", acronimo a loro volta di International organization of standardization. Il prefisso "iso" sottolinea anche la costanza di un parametro. Basti pensare al termine "isobara", il quale significa appunto una trasformazione termodinamica a pressione costante.
Per esempio, la certificazione "Iso 9001" attesta la bontà dei sistemi di gestione e della qualità operativa di un'organizzazione. La certificazione attesta cioè la capacità di un'azienda, o di una parte di essa, di "offrire in modo coerente prodotti che soddisfano il cliente e sono conformi ai requisiti statutari e regolamentari applicabili" (da sito di Accredia.it).
La Iso 9001 non è quindi relativa ai singoli prodotti che l'azienda fornisce, la cui conformità resta però ovviamente legata proprio alla qualità dei processi e delle gestioni da cui essi scaturiscono.
Le attività che portano all'attribuzione dell'Io 9001 spettano a organismi di certificazione indipendenti dall'Iso stessa, a garanzia di massima autonomia decisionale e operativa.
Sono quindi gli organismi di certificazione che attestano con la Iso 9001 che l'azienda opera in base a un adeguato sistema di gestione della qualità di prodotti e processi, come pure che attua ogni pratica atta a prevenire le non conformità dei prodotti agli standard prefissati.
Essere certificati Iso 9001, quindi, significa che l'azienda segue procedure costantemente monitorate e standardizzate, foriere di produzioni rispondenti ai desiderata iniziali. È in sostanza una prova di affidabilità e di serietà dell'azienda di cui ci accingiamo ad acquistare un prodotto.
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