“Questo progresso è particolarmente cruciale in un momento in cui gli Stati Uniti stanno sperimentando una siccità storica in posti quali la California, e gran parte del mondo è preoccupata dalla futura disponibilità di acqua per l’irrigazione delle colture agrarie - ha detto Jerry Flint, vice president Biotech Affairs and Regulatory in DuPont Pioneer - I nuovi progressi nel mais tollerante alla siccità riflettono l’impegno di DuPont Pioneer nell’identificare soluzioni sostenibili per aumentare la disponibilità di cibo e rispondere alle necessità delle persone di oggi, senza compromettere la possibilità per le generazioni future di fare lo stesso”.
Sviluppi come questo sulla problematica della siccità sono di importanza cruciale dato che la scarsità di acqua rimane una delle cause principali della perdita di produzioni agrarie ed i suoi effetti si ripercuotono ben oltre le comunità agricole, causando l’incremento dei prezzi mondiali degli alimenti. La California Farm Water Coalition stima che la siccità in California sia già costata cinque miliardi di dollari fino al solo mese di febbraio. Le perdite stimate dei raccolti e degli allevamenti dovute all’estesa siccità nel 2012 hanno raggiunto i 40 miliardi di dollari e i prezzi dei raccolti in USA hanno raggiunto i massimi storici a causa della siccità, secondo il National Climatic Data Center.
Pioneer ha condotto sperimentazioni distribuite in molteplici località e con numerose tipologie di genetica diversa nel corso degli ultimi due anni. Jeff Habben, prima firma nella pubblicazione, spiega come i ricercatori e miglioratori di mais di Pioneer stiano selezionando ibridi che sono produttivi in condizioni di stress idrico da oltre 80 anni, con il primo programma di ricerca specifico per la siccità iniziato a York, nel Nebraska, a metà degli Anni 50.
Inoltre, l’approccio transgenico identificato da Pioneer ha il beneficio aggiuntivo di migliorare l’efficienza d’uso dell’azoto, rendendo disponibile per gli agricoltori un altro strumento potenziale di gestione della coltura. Renee Lafitte, altro firmatario della ricerca, non pare avere dubbi: “Non dobbiamo soltanto incrementare la produzione per gli agricoltori, ma anche mantenere e migliorare la sostenibilità delle nostre risorse suolo e acqua. Riteniamo che i transgeni, in associazione con ibridi e gestioni agronomiche superiori, siano gli strumenti che possono aiutare gli agricoltori a conseguire una migliore sostenibilità e produttività”.
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Fonte: Pioneer Hi-Bred