Tra le cause principali di un andamento di mercato così anomalo - scrive Fedagri-Confcooperative in un comunicato - c’è certamente l’aumento delle importazioni. Una situazione da attribuire alle importazioni che hanno raggiunto, in questi ultimi due mesi, il picco di circa 5 milioni di quintali e altri 7 milioni dovranno arrivare entro la fine dell’anno, una quantità sproporzionata ben oltre la domanda e ha finito per calmierare il mercato a tutto danno della produzione nazionale che nell’attuale fase di mercato non rientra dei costi di produzione.
Occorrono più trasparenza e maggiori garanzie, a partire dalle emissioni dei certificati di importazione, che dovrebbero essere frazionate nell’arco di dodici mesi e non concentrarsi all’inizio della campagna di commercializzazione. Sarebbe utile anche interrogarsi sull’efficacia dei controlli doganali in materia di prelievi e di aspetti sanitari e qualitativi come richiesto dalle stesse norme comunitarie, poiché alcuni dubbi in merito permangono, considerati i prezzi delle semole sul mercato.
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Fonte: Fedagri-Confcooperative