Molti scienziati attribuiscono le cause della differenziazione tra le diverse popolazioni di fitofagi alla differenziazione delle piante stesse e ai molti modi in cui gli insetti possono sopravvivere nelle piante ospiti. Un articolo pubblicato questa settimana su Science riporta tuttavia interessanti novità, in quanto si è scoperto che utilizzare la sola varietà delle nicchie per stimare la varietà delle specie può portare a una sottostima. Nel loro studio gli autori concludono che, per questo gruppo di insetti, la varietà è maggiore della somma delle parti di piante. 

Alcuni studiosi americani, guidati dalla biologa molecolare Sonja Scheffer dell'Agricultural Research Service (Ars), ha infatti raccolto e allevato 2.857 esemplari di Blepharoneura da 24 specie di piante ospiti neotropicali; le analisi del Dna hanno però riscontrato almeno 52 specie distinte di insetti. Le larve della mosca Blepharoneura si nutrono dei fiori o dei frutti delle piante della famiglia del cetriolo, ma ogni specie, a eccezione di una, si nutre esclusivamente o dei frutti o dei fiori; queste ultime sono così specializzate da mangiare esclusivamente o fiori maschi o fiori femmine. In questo modo, su molte piante si possono riscontrare diverse specie di mosche della frutta, ognuna delle quali si nutre di una parte specifica della pianta. Su una singola specie di pianta ne sono state rilevate almeno 13.

Anche la posizione ricopre un ruolo importante nelle scoperte. Alcune delle specie di mosca erano geograficamente molto diffuse, ma altre si trovavano solo all'interno di un'area geografica limitata, anche se l'area delle piante ospiti era molto più estesa.

Il team di studiosi ha quindi concluso che esiste una stretta correlazione fra differenziazione delle nicchie e delle popolazioni di mosche Belpharoneura, ma i fattori geografici - e il trascorrere del tempo - potrebbero giocare un ruolo ancora maggiore. 

 

Foto: dawnzy58