I prezzi all'ingrosso dell'olio extravergine di oliva italiano campagna 2024-2025 nelle ultime settimane sono fermi, ma registrano dinamiche diverse tra le piazze di Bari e Milano. In Puglia, rispetto allo scorso mese di giugno si conferma un graduale calo, mentre in Lombardia i prezzi del prodotto nazionale sono fermi, mentre a scendere è il prodotto di importazione comunitaria.
Tale situazione è in parte indotta dall'aumentata produzione della Spagna e dal netto incremento di importazioni di olio Evo comunitario, che ben si evince da un ulteriore incremento delle giacenze di olio Evo della stessa provenienza. Peraltro i prezzi degli Evo comunitari, dopo la discesa di primavera, appaiono ora in relativa ripresa.
I prezzi medi all'origine per piazza rilevati da Ismea restituiscono un quadro di stabilità tra fine agosto e i primi di settembre. Gli ultimi movimenti noti per piazza sono ancorati ai rialzi di luglio, mentre non è ancora chiara l'evoluzione del mese di agosto, che ha visto calare il prezzo medio nazionale fino a 9,57 euro al chilogrammo, tutto sommato solo 3 centesimi di euro al di sotto del valore di giugno scorso.
Borsa Merci Bari, olio Evo in calo sui valori di giugno
Alla Borsa Merci di Bari ieri, 9 settembre 2025, l'olio extravergine di oliva con acidità massima dello 0,4% titolata in acido oleico è stato fissato a 9,30 euro al chilogrammo sui minimi e a 9,50 euro sui massimi, stabile sulla precedente seduta del 2 settembre scorso. Tali valori sono inferiori di 0,20 euro al chilo sui minimi e di 0,40 euro sui massimi rispetto a quelli rilevati da AgroNotizie® il 10 giugno scorso e pari a 9,50 euro al chilogrammo sui minimi e 9,90 sui massimi.
Nonostante questa piega ribassista recente, i valori attuali dell'Olio Evo di alta qualità sulla piazza di Bari restano comunque mediamente leggermente superiori alla forchetta 9,10 -9,50 registrata il 18 marzo 2025.
In pratica si resta su un valore medio anche più alto rispetto a quello espresso nelle sedute tra il 3 settembre e l'8 di ottobre 2024, quando la forchetta dei prezzi era attestata a 9,10-9,40 euro al chilo e rispetto ai quali guadagna 0,20 euro al chilo sui minimi e 0,10 euro sui massimi.
Sempre il 9 settembre scorso, la Commissione Olio ha quotato l'extravergine biologico a 10,60 euro al chilogrammo sui minimi e 10,90 euro al chilo sui massimi, stabile sulla precedente seduta del 2 settembre scorso.
Questi valori sono stabili anche sulle quotazioni rilevate da AgroNotizie® il 10 giugno scorso, quando invece erano aumentati di 0,60 euro sulle quotazioni del 18 marzo 2025, segno che l'olio Evo bio ha raggiunto da tempo una quotazione su valori massimi e che risulta notevolmente in rialzo rispetto al 19 novembre 2024, quando era attestato a 8,80 euro al chilogrammo sui minimi ed a 9,00 euro sui massimi, crescendo in questa campagna di commercializzazione di 1,80 euro sui minimi e di 1,90 sui massimi.
Gli oli Dop Terra di Bari e Igp Puglia il 9 settembre 2025 sono stati fissati entrambi a 9,90 euro al chilogrammo di prezzo unico, stabili sulle precedenti quotazioni del 2 settembre scorso. E anche questi Evo confermano una tendenza ribassista di medio periodo in questa campagna di commercializzazione: sono calati di 0,20 euro al chilo rispetto all'ultima quotazione rilevata da AgroNotizie® il 10 giugno scorso, pari a 10,10 euro. E rispetto al valore del 19 novembre 2024, pari a 8,70 euro al chilogrammo, sono aumentati di 1,20 euro al chilogrammo.
Borsa Merci Milano: stessi prezzi da giugno
Alla Borsa Merci di Milano ieri, 9 settembre 2025, l'olio di oliva extravergine italiano è stato quotato a 9,50 euro al chilogrammo sui minimi e a 9,90 euro sui massimi, stabile sulla seduta precedente e su valori di poco superiori (0,20 euro in più) a quelli di Borsa Merci Bari della stessa giornata. Si tratta degli stessi prezzi raggiunti sulla stessa piazza meneghina lo scorso 10 giugno 2025, quando - nello stesso giorno - risultarono uguali a quelli della piazza di Bari per l'Evo nazionale di alta qualità.
Rispetto ai valori registrati il 18 marzo 2025, pari a 9,30 euro al chilogrammo sui minimi e a 9,70 sui massimi, le quotazioni del 9 settembre conseguono un incremento di 0,20 euro al chilo.
Alla Borsa Merci di Milano oggi, 10 settembre 2025, l'olio di oliva extravergine di importazione comunitario è stato quotato a 4,70 euro al chilogrammo sui minimi ed a 5,25 euro sui massimi, in aumento di 0,05 euro al chilo sulla precedente seduta del 2 settembre scorso, che si colloca su valori superiori di 0,55 euro sui minimi e di 0,60 sui massimi rispetto a quelli della seduta del 10 giugno scorso, quando i prezzi erano attestati su una forchetta di 4,15-4,65 euro al chilogrammo.
Rispetto alle quotazioni rilevate da AgroNotizie® lo scorso 18 marzo - attestate a 4,60 euro al chilogrammo sui minimi e a 5,10 euro sui massimi, si registra un aumento di 0,10 euro sui minimi e di 0,15 euro sui massimi.
Prezzi nelle borse merci si tengono alti
Complessivamente, i prezzi all'ingrosso degli oli Evo nazionali di qualità di mantengono elevati, data anche la perdurante situazione di scarsità. L'ampia penetrazione dell'olio d'importazione comunitario, testimoniata dalle variazioni annuali delle giacenze (vedi sotto), favorita di livelli medi di prezzo notevolmente più bassi, ha peraltro consentito ai valori degli oli importati di crescere, senza subire la concorrenza del prodotto nazionale.
Prezzo medio all'origine: 9,57 euro al chilogrammo
I prezzi all'origine nell'ultima settimana rilevata per l'olio extravergine di oliva - secondo una stima di Ismea sulla prima settimana di settembre 2025 - sono stabili sulla settimana precedente, con un prezzo medio nazionale di 9,57 euro al chilogrammo. Tale prezzo è su tale valore dalla quarta settimana di agosto. Nelle settimane precedenti si erano registrati dei cali, seguiti ai rialzi del mese di luglio. Pertanto, rispetto all'ultima rilevazione di AgroNotizie® - relativa ai prezzi Ismea della prima settimana di giugno 2025 e pari a 9,60 euro al chilogrammo - il valore medio nazionale del prezzo dell'olio evo attualmente risulta calato di appena 0,03 euro al chilogrammo.
La crescita lungo la campagna di commercializzazione si apprezza di più guardando al prezzo medio dell'olio Evo rilevato da Ismea nella seconda settimana di novembre 2024 e pari a 8,50 euro al chilo: da allora alla prima settimana di settembre 2025 la crescita del prezzo è stata pari a 1,07 euro al chilogrammo.
Come ben si evince dal grafico, il prezzo medio dell'olio Evo si porta nel mese di luglio 2025 a 9,61 euro al chilogrammo, per poi portarsi nella quinta settimana di quel mese a 9,59 euro al chilo, dove vi resta fino alla terza settimana di agosto. Poi dall'ultima settimana del mese scorso staziona a 9,57 euro, perdendo altri due centesimi.

Prezzi medi nazionali olio Evo fino alla prima settimana di settembre 2025
(Fonte Ismea)
Ismea, in un quadro generale di lieve calo nelle ultime settimane, nei prezzi all'origine per piazza mette in luce gli aumenti di luglio scorso, che non riguardano però la Sicilia, dove invece tutti i prezzi restano stabili sulle principali piazze olivicolo olearie dell'isola.
Le quotazioni medie dell'olio Evo nelle province di Lecce, Brindisi e Taranto passano dai 9,45 euro al chilogrammo di prezzo medio di maggio 2025 ai 9,60 di prezzo medio mensile a luglio (+1,6%). Stabile invece Foggia, dove il prezzo medio mensile di 9,38 euro al chilo di maggio 2025 resta invariato fino a tutto luglio. Identico segnale di stabilità arriva dalla piazza di Bari, con il prezzo medio dell'Evo da produttore inchiodato a 9,70 euro al chilogrammo tra maggio e luglio 2025.
In Calabria, sulla piazza di Catanzaro, l'olio Evo da produttore a luglio segna un prezzo medio mensile di 9,70 euro al chilogrammo, crescendo dell'1,6% sul valore di maggio pari a 9,55 euro. A Lamezia Terme l'Evo a maggio si porta a 9,58 euro al chilogrammo di media mensile, ma a luglio sale a 9,70 euro, crescendo del 1,2%.
Ancora, a Cosenza il prezzo medio mensile da produttore a maggio è di 9,53 euro al chilogrammo, ma sale a 9,65 euro di media mensile a luglio (+ 1,2%). Infine c'è la piazza di Rossano che a maggio si attesta su 9,54 euro al chilo di prezzo medio mensile, per salire a 9,70 euro in luglio, con un incremento dell'1,7%. Stabile invece Gioia Tauro a 9,30 euro al chilogrammo tra maggio e luglio.
Italia, produzione 2024 supera 248mila tonnellate
Secondo le ultime stime Ismea su dati Agea la produzione di olio da pressione per l'annata 2024-2025 - ha quasi raggiunto le 248mila e 400 tonnellate, oltre 28mila in più delle 220mila stimate dal Sian solo nella scorsa primavera. Tale maggiore quantitativo di olio prodotto, va di pari passo con un aumento delle olive molite: ben 1.733.620.324 tonnellate contro le 1.545.793 censite la scorsa primavera. Tale rilascio di informazioni può aver influito sui più recenti ribassi dell'olio.
Produzione 2025, previsioni da verificare
Le previsioni per la campagna 2025-2026, ora ai nastri di partenza al Sud, sono molto contrastanti: se l'Usda prevede un calo produttivo a livello mondiale del 10% largamente guidato da Ue, Turchia e Tunisia, il pronostico degli agronomi in Italia è di una ripresa produttiva rispetto alla pessima annata dello scorso anno, con un possibile ritorno della produzione dell'olio di pressione sopra le 300mila tonnellate. Buono lo stato fitosanitario fino a fine agosto, saranno decisive le piogge di settembre per incrementare rese e quantitativi di olive e olio.
Giacenze in Italia di Evo al 31 luglio 2025: +4,8%
In Italia le giacenze di Evo a fine luglio 2025 si portano a 114.211 tonnellate, diminuendo di 31.954 sulle 146.165 tonnellate in giacenza a fine aprile 2025, un dato che segnala l'approssimarsi della fine della campagna di commercializzazione 2024-2025. Ma secondo Frantoio Italia, report numero 8 del 2025, il dato al 31 luglio 2025 è superiore a quello di luglio 2024, pari a 108.988 tonnellate, di 5.223 tonnellate (+4,8%). Un segnale chiaro che la produzione nazionale deficitaria è stata via via rimpiazzata dall'olio di importazione.
Infatti l'olio Evo di produzione italiana rimasto alla fine del mese di luglio 2025 è pari a 45.200 tonnellate, in diminuzione del 33% sulle 67.504 tonnellate in giacenza nello stesso mese del 2024. E Frantoio Italia avverte: "Nell'ambito dell'Evo sono da segnalare i dati della quantità di prodotto di origine italiana che, confrontati con i valori al 31 luglio 2024, risultano inferiori del 33,0%, in aumento risultano le giacenze di olio Evo di origine Ue (+86,3%), che hanno superato le giacenze di olio Evo italiano". In valore assoluto, il guadagno di posizioni dell'olio di importazione Ue - che conta 57.745 tonnellate in giacenza a fine luglio 2025 - è pari a 26.749 tonnellate in più rispetto alle 30.996 tonnellate in giacenza a fine luglio 2024.
Questo perché al crollo dei consumi della produzione italiana è corrisposto in estate un aumento della pressione dell'olio iberico, portando le importazioni a colmare il largo deficit della produzione nazionale, potendo giovarsi peraltro di prezzi decisamente più bassi.
Spagna, le previsioni ufficiali superano 1,4 milioni di tonnellate
La Spagna - per la campagna 2024-2025 - conferma le novità rispetto a febbraio scorso, quando stimava una produzione di olio da pressione pari a 1.380.000 tonnellate. Il dato reale ha infatti superato le stime iniziali di 1,4 milioni di tonnellate: la stima ufficiale del Ministero dell'Agricoltura della Corona di Spagna - aggiornata a maggio 2025 e già ripresa da AgroNotizie® nello scorso mese di giugno - è salita a 1.415.000 tonnellate, in aumento di altre 35mila tonnellate rispetto a 1.380.000 tonnellate stimate a febbraio 2025.
Tale dato produttivo, ormai consolidato, porta l'incremento produttivo sulla campagna 2023-2024, che non aveva superato le 853mila tonnellate, a 562mila tonnellate, con un tasso di crescita che passa dal 62% di febbraio al 65,9%.
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