Lo stop alla svalutazione del dollaro Usa e del dollaro canadese ferma almeno in parte la discesa dei prezzi sui mercati internazionali del grano duro, che peraltro restano deboli e con prezzi contrastati nei valori in euro. In realtà a ben guardare i listini canadesi qualcosa si è rimesso in moto: a cominciare dal mercato all'origine, dove si registra un importante aumento dei prezzi per il Cwad di prima qualità consegna settembre 2025. Il prezzo all'ingrosso all'esportazione cede invece circa 9 dollari canadesi, ma dopo essere aumentato di oltre 18 dollari la scorsa settimana.

 

Questa settimana l'aumento dei prezzi di trasporto interni canadesi è maggiore del calo dei prezzi all'ingrosso e determina una pur blanda ripresa del prezzo Fob del Cwad dai grandi laghi canadesi in partenza dal Saskatchewan, che si riflette anche nelle quotazioni in euro. Ma le quotazioni sul St Lawrence Market di Toronto segnalano invece un calo di 4 euro.

 

Una certa volatilità sui mercati canadesi è stata impressa dalla mancanza di dati certi sugli effetti della siccità sul grano duro in coltivazione, che nelle ultime due settimane in Canada ha beneficiato di alcune piogge sia in Alberta che in Saskatchewan, ma con la qualità delle coltivazioni che resta molto più bassa dell'anno scorso a parità di periodo.
Situazione complessa anche negli Usa, dove le condizioni delle coltivazioni continuano a migliorare in Nord Dakota, mentre si aggrava ulteriormente la situazione in Montana.

 

Qui il prezzo Fob del Northern Durum resta ancora una volta invariato in dollari Usa, e torna a guadagnare qualcosa in euro per effetto della pur blanda rivalutazione del biglietto verde.

 

Intanto, continuano a calare i noli marittimi registrati dal Baltic Dry Index, anche se il sottoindice Panamax - che segnala la tendenza dei prezzi delle navi dove abitualmente si trasporta grano - torna sui massimi da agosto 2024.

 

Effetto di tutta questa incertezza, unitamente alle previsioni di aumento produttivo in Ue, è il calo dei prezzi in Italia, dove il grano duro fino resta non quotato solo nella Borsa Merci Napoli. In tutte le altre borse merci si registrano diminuzioni di prezzo tra 5 euro (Foggia) e 2 euro alla tonnellata (Bari, Milano e Bologna), passando per i -4 di Altamura ed i -3 di Roma. Stabili i frumenti esteri comunitari e non comunitari a Milano. Non quotato il Canadese 1 a Bari ed Altamura. I prezzi all'origine rilevati da Ismea presentano al 9 luglio 9 piazze stabili e 3 in calo su 12 rilevate.

 

Noli, Panamax sui massimi da agosto 2024

L'Indice Baltic Dry, che misura il costo delle spedizioni di merci in tutto il mondo ed è punto di riferimento per il mercato dei noli marittimi, ieri, 9 luglio 2025, è sceso per la seconda sessione consecutiva, con un calo di circa lo 0,6%, raggiungendo un nuovo minimo dal 2 giugno a 1.423 punti, sotto la pressione del calo delle tariffe nel segmento di navi di grandi dimensioni.

 

Su base settimanale si apprezza un calo di 20 punti sui 1.443 raggiunti il 2 luglio scorso (-1,39%). Tale calo settimanale è il terzo dopo tre settimane di rialzi: la settimana scorsa il Baltic aveva perso altri 222 punti sui 1.665 raggiunti il 25 giugno 2025 (-13,4%). Dal 18 giugno, quando il Baltic Dry Index era attestato a 1.874, si contano alla data di ieri perdite per 451 punti (-24,06%). E rispetto ai 1.303 punti del 28 maggio scorso, prima della successiva ondata di rialzi, l'indice ieri mantiene un vantaggio di appena 120 punti (+9,21%).

 

La ripresa dei noli delle scorse settimane era seguita all'accordo sui dazi tra Usa e Cina. Negli ultimi giorni - se pure tra molte incertezze - si sta consolidando la possibilità di un accordo anche tra Usa e Ue, ma i venti di guerra di tre settimane fa hanno gelato le aspettative su una ripresa dei traffici. L'indice al 9 luglio su base annuale perde il 26,61%, mentre la scorsa settimana erano più pesanti (-30,09%).

 

L'Indice Panamax, che è parte del Baltic Dry, e che tiene traccia delle navi che trasportano 60mila-70mila tonnellate di carbone o grano, è salito del 3,3%, raggiungendo il livello più alto dal 7 agosto del 2024 a 1.621 punti. Su base settimanale, l'incremento è pari a 129 punti sui 1.492 del 2 luglio 2025 (+8,65%).

 

Chicago, Future Durum Wheat Index +0,26%

Il Future Durum Wheat Index $Cdwi alla Borsa di Chicago sui contratti da regolare a pronti l'8 luglio scorso risale a 648,13 punti, poco più di 6,48 dollari Usa per bushel, in aumento di 1,66 sui 646,47 raggiunti lo scorso primo luglio 2025 (+0,26%), quando invece si era registrato un calo di 5,89 punti sui 652,35 registrati il 24 giugno 2025, ultimo di tre rilevamenti in diminuzione dal 10 giugno scorso. L'indice, tra i 658,43 punti del 10 giugno 2025, ultima rilevazione prima dei tre cali consecutivi, e i 648,13 di martedì scorso resta in perdita di 10,30 punti (-1,56%).

 

Su base settimanale, a partire dalla settimana successiva al 20 maggio, si era inizialmente osservata una notevole volatilità, pertanto da quella data non era stato immediatamente possibile tracciare una chiara linea di tendenza, che ora appare confermarsi di segno ribassista.

 

Il valore raggiunto martedì scorso è più basso di 15,73 rispetto ai 663,86 punti del 25 marzo, ultima di quattro settimane di ribassi (-2,37%). Mentre la ripresa delineatasi fino al 20 maggio - con l'indice attestato a 663,75 punti - si palesa ormai come evento superato.

 

Rispetto ai 678,00 punti raggiunti il 28 febbraio scorso, l'indice accusa un calo di 29,87 (-4,40%). In ogni caso, il Future Durum Wheat Index dal primo ottobre 2024, quando quotava 624,48 punti base (poco più di 6,24 dollari Usa per bushel), ha comunque recuperato 23,65 punti (+3,79%).

 

Rispetto al più recente punto minimo, i 607,57 punti toccati il 15 agosto 2024 - un arretramento inferiore ai valori registrati nel lontano novembre 2021 - l'indice all'8 luglio assesta il recupero a 40,56 punti (+6,67%).

Nel mentre appaiono sempre decisamente lontani i traguardi pure recenti di questo indice, come i 904,50 punti del 19 dicembre 2023 o il picco di 1.087,63 punti (quasi 10,88 dollari Usa per bushel) raggiunto il 9 agosto 2023.

 

Inoltre, la quotazione dell'8 luglio scorso, valorizzata al cambio di ieri, 9 luglio 2025, è pari a 203,43 euro alla tonnellata, in recupero di 2,09 euro alla tonnellata sulla quotazione del primo luglio scorso valorizzata al cambio del 2 luglio 2025. Il valore in euro dell'indice incorpora il recupero delle quotazioni in dollari Usa, alla quale si aggiunge il peso di una seppur minima rivalutazione della moneta americana, che pure ieri resta intorno agli 0,85 euro per un dollaro come il 2 luglio scorso.

 

Prezzi Fob canadesi contrastati tra 272 e 267 euro

Secondo il rapporto della Commissione Ue sul mercato internazionale dei cereali, aggiornato al 2 luglio 2025, il prezzo Fob canadese rilevato per il grano Cwad di prima qualità al St Lawrence Market di Toronto è stato di 320 dollari Usa alla tonnellata per i contratti stipulati in moneta americana e di 272 euro alla tonnellata per i contratti in eurovaluta, registrandosi così sul 25 giugno scorso stabilità per i contratti in dollari Usa ed un ulteriore calo di 4 euro per quelli conclusi nella moneta unionale europea.

 

Su questa piazza lo scorso 25 giugno si era ancora registrata stabilità per i contratti in dollari Usa e un calo di 2 euro per quelli in euro valuta rispetto al 18 giugno 2025. In particolare, dal 9 aprile al 2 luglio, mentre i contratti in dollari si sono sostanzialmente mantenuti intorno ai 320 dollari alla tonnellata, quelli in moneta unionale, dopo aver raggiunto quota 290 euro alla tonnellata il 9 aprile, hanno perso terreno gradualmente fino calare al 2 luglio di ben 18 euro di controvalore a 272 euro alla tonnellata (-6,21%).

 

In ogni caso, dal 5 dicembre 2023, quando il cereale pastificabile era quotato a 425 dollari alla tonnellata, al 2 luglio 2025 il prezzo Fob del Cwad sulla piazza di Toronto ha perso 105 dollari. Dal 5 dicembre 2023, quando i contratti in euro a prezzo Fob dello stesso cereale erano quotati 393 euro alla tonnellata, al 2 luglio 2025 perdono 121 euro alla tonnellata.

 

Il rapporto della Commissione per lo Sviluppo del Grano del Saskatchewan del 7 luglio 2025 riporta il prezzo Fob del grano Cwad di prima qualità e al 13% di proteine in partenza dai porti nella regione dei grandi laghi canadesi, fissato in 429,52 dollari canadesi alla tonnellata, in recupero di 0,79 dollari canadesi sui 428,73 dollari canadesi alla tonnellata di prezzo Fob registrati lo scorso 30 giugno. In quella data si era manifestata una diminuzione di 3,67 sui 432,40 dollari canadesi del 23 giugno scorso, quando si era verificato un aumento di 5,87 sui 426,53 del 16 giugno 2025. Il prezzo Fob del Cwd continua ad avvicinarsi al valore registrato il 2 giugno scorso, pari a 432,61 dollari canadesi alla tonnellata.

 

Il prezzo Fob del Cwad di prima qualità in partenza dalla regione dei grandi laghi canadesi aveva perso - tra i 452,04 dollari canadesi del 12 maggio e la quotazione del 16 giugno (426,53 dollari canadesi alla tonnellata) - ben 25,51 dollari canadesi alla tonnellata (-5,64%). Ora le perdite sul 12 maggio sono in diminuzione e pari a 22,52 dollari canadesi alla tonnellata (-4,98%).

 

La valutazione del 7 luglio 2025 risulta inoltre inferiore di 19,93 dollari canadesi rispetto al prezzo del 2 dicembre 2024 di 449,45 dollari canadesi alla tonnellata, ultima quotazione prima dell'avvento dei ghiacci.

 

La quotazione del prezzo Fob del Cwad di prima qualità raggiunta il 7 luglio scorso al cambio del 9 luglio 2025 è pari a 267,87 euro alla tonnellata, in aumento di 0,71 euro alla tonnellata sul prezzo Fob del Cwad del 30 giugno scorso valorizzato al cambio del 2 luglio 2025 e pari a 267,16 euro alla tonnellata. Tale aumento dei valori in euro riflette sia il pur lieve incremento del prezzo Fob in moneta canadese, sia un pur minimale recupero del dollaro canadese, rimasto ieri - come il 2 luglio scorso - intorno agli 0,62 euro per dollaro canadese.

 

Rispetto alla valutazione del 7 aprile, che al cambio del 9 aprile 2025 restituiva un valore di 299,43 euro alla tonnellata, si registra sulla valutazione del 7 luglio al cambio del 9 luglio 2025 un calo complessivo di 31,56 euro alla tonnellata (-10,54%), in lieve diminuzione rispetto alla scorsa settimana.

 

Prezzo Fob Usa risale a 270 euro

Secondo il rapporto settimanale dei prezzi Fob compilato dalla Us Wheat Associates del 3 luglio 2025, il prezzo Fob del Northern Durum in partenza dalla regione dei grandi laghi con consegna agosto 2025 è di 316 dollari Usa alla tonnellata, stabile sulle precedenti rilevazioni dal 23 maggio scorso in avanti, quando invece si era registrato un calo di 7 dollari sulla quotazione di 323 dollari del 16 maggio 2025, che era rimasta costante a partire dal 31 gennaio 2025, quando si era manifestato l'ultimo calo di 4 dollari sulle quotazioni del 24 gennaio 2025.

 

La quotazione del 3 luglio del Northern Durum, valorizzata al cambio del 9 luglio 2025, è pari a 270,00 euro alla tonnellata, in aumento di 1,95 rispetto ai 268,05 euro dati dalla quotazione del 27 giugno valorizzata al cambio del 2 luglio 2025. A parità di quotazioni in dollari Usa del prezzo Fob del Northern Durum, l'intero aumento in euro è spiegato dalla lieve rivalutazione della moneta americana, pure rimasta sempre intorno agli 0,85 euro per dollaro tra il 2 ed il 9 luglio scorsi.

 

Canada, il prezzo all'ingrosso perde 9 dollari

Il rapporto della Commissione per lo Sviluppo del Grano del Saskatchewan del 7 luglio 2025 ha rilevato il prezzo di acquisto all'ingrosso per l'esportazione del Cwad numero 1 al 13% di proteine in 349,07 dollari canadesi alla tonnellata, in perdita di ben 9,18 dollari sui 358,25 del 30 giugno scorso, quando invece si era registrato un balzo in avanti di ben 18,37 dollari canadesi alla tonnellata sui 339,88 battuti il 23 giugno 2025. Una curiosità, il 7 luglio 2025 il prezzo all'ingrosso sulla piazza di Rosetown torna sui valori del 9 giugno scorso. Nel frattempo il prezzo è andato letteralmente su e giù.

 

Il protrarsi di queste variazioni di prezzo improntate a volatilità è dato dall'incertezza che continua a permanere sui danni da siccità, dato che, anche se nelle ultime due settimane è piovuto in Saskatchewan, in molti casi il livello di qualità della coltura, come meglio si vedrà oltre, non è ancora rassicurante, considerato che la qualità media resta nettamente inferiore a quella dello scorso anno. In ogni caso, il prezzo all'ingrosso del Cwad dal 1° ottobre 2024, quando stazionava a 294,32 dollari canadesi alla tonnellata, ha guadagnato 54,75 dollari canadesi alla tonnellata fino al 7 luglio 2025 (+18,60%).

 

Il 7 luglio scorso sono stati calcolati i corrispettivi export basis in 80,45 dollari canadesi alla tonnellata, in aumento di ben 9,97 sui 70,48 dollari canadesi alla tonnellata fissati il 30 giugno scorso, quando invece si era verificato un vistoso calo di ben 22,04 sui 92,52 del 23 giugno 2025.

 

Pertanto, il lieve aumento del prezzo Fob del Cwad del 7 luglio scorso di 0,79 dollari canadesi alla tonnellata è spiegato dalla diminuzione del prezzo all'ingrosso all'esportazione di 9,18 dollari totalmente neutralizzato dall'aumento di 9,97 dollari dei costi di trasporto interni canadesi dagli elevatori ai porti a mezzo treni merci.

 

Canada, prezzi all'origine in aumento sul nuovo raccolto

Il 7 luglio 2025 la Commissione ha rilevato il prezzo medio spot del Cwad di prima qualità offerto dagli agricoltori nel Saskatchewan in 335,20 dollari canadesi alla tonnellata, in diminuzione di 5,78 dollari sui 340,98 dollari canadesi dello scorso 30 giugno, quando si era verificato un incremento di 0,82 sui 340,16 del 23 giugno 2025.

 

Tra il 5 ed il 26 maggio i prezzi spot erano cresciuti di 13,56 dollari canadesi alla tonnellata, raggiungendo in tale ultima data i 341,81 dollari canadesi alla tonnellata. Con questo ultimo calo, il valore raggiunto il 7 luglio torna ad allontanarsi da quello del 26 maggio scorso.

 

Con il valore del 7 luglio scorso, sui 289,08 dollari canadesi registrati il 26 agosto 2024, si continua a registrare una tendenza di ripresa dei prezzi, pari a 46,12 dollari (+15,95%). È da tenere presente che il 3 settembre 2024, per la prima volta dal maggio 2024, si era interrotta la caduta del prezzo medio spot nel Saskatchewan. E rispetto ai 387,00 dollari del primo aprile 2024 il prezzo medio spot offerto si è ridotto così di 51,80 dollari (-13,38%).


Il 7 luglio 2025 la Commissione ha rilevato anche il prezzo medio offerto dagli agricoltori del Saskatchewan per le consegne differite a settembre 2025 in 323,35 dollari canadesi alla tonnellata, in aumento di 5,33 dollari canadesi alla tonnellata sui 318,02 registrati il 30 giugno scorso, quando si era registrato un altro aumento di 4,87 dollari canadesi rispetto ai 313,15 battuti il 23 giugno 2025. 

 

L'elemento di novità è che i prezzi all'origine per le consegne differite a settembre iniziano a risentire dei temuti danni da siccità, registrando nelle ultime due settimane un incremento medio di 10,20 dollari canadesi alla tonnellata.

 

Tra il 18 febbraio 2025, quando il valore era attestato a 327,15 dollari, e il 7 luglio scorso, il prezzo medio per le consegne differite offerto dagli agricoltori è comunque calato di 3,80 dollari canadesi. Rispetto al prezzo medio offerto del Cwad di prima qualità di 289,63 dollari canadesi alla tonnellata, registratosi il 26 agosto 2024 all'indomani dei crolli dei valori di quel mese, si continua a registrare una tendenza, fino al 7 luglio 2025, di ripresa dei prezzi pari a 33,72 dollari (+11,64%).

 

Canada, piove, ma qualità resta in calo

Secondo la Commissione per lo Sviluppo del Grano del Saskatchewan del 7 luglio scorso "Le condizioni del prossimo raccolto di grano duro in Saskatchewan sono diminuite dell'8%, attestandosi al 45% tra buono ed eccellente (rispetto al 92% dell'anno scorso). Le condizioni in Alberta sono al 59% tra buono ed eccellente, in aumento del 3% dal 17 giugno 2025, ma inferiori del 20% rispetto all'anno precedente". Tali risultati non molto confortanti pervengono nonostante la pioggia sia comunque caduta nelle ultime due settimane in Canada nelle aree vocate a grano duro.

 

Va ricordato che la situazione due settimane fa si era aggravata, con un crollo del 22% della qualità del grano duro seminato, pervenuto al 53% di rapporto tra grano duro buono o eccellente e totalità delle coltivazioni. Mentre in Alberta solo il 56% del grano duro seminato era tra buono ed eccellente. La mancanza di dati e l'incertezza sulle condizioni dei futuri raccolti ha determinato il forte rialzo sul mercato all'ingrosso della scorsa settimana, ora solo parzialmente rientrato.

 

Gli analisti della Commissione, vista la situazione, sul prossimo imminente raccolto raccomandano: "Le preoccupazioni per la siccità nel Canada occidentale si sono attenuate, ma le mappe dell'umidità indicano che il raccolto di grano duro in Saskatchewan non è ancora fuori pericolo. Abbiamo esaurito il vecchio raccolto e puntiamo a un 25% del nuovo raccolto da vendere a 9,75-10,00 dollari per bushel nel corso dell'anno". Una condizione che potrebbe consentire ulteriori rialzi nei mercati all'origine a consegna differita con ripercussioni sui valori all'ingrosso nella prossima settimana.

 

Usa, si aggravano i danni in Montana

Le condizioni del grano duro Usa restano precarie. La Commissione infatti annota: "Le condizioni delle coltivazioni del North Dakota sono migliorate dell'11%, raggiungendo il 79% tra buono ed eccellente. Le condizioni del prossimo raccolto di grano duro del Montana hanno continuato a peggiorare, con solo l'8% del raccolto in condizioni buone, mentre il 50% del raccolto è discreto e il 42% è scadente". In compenso l'Usda prevede che la superficie coltivata a grano duro aumenterà del 2% (44mila acri) rispetto all'anno scorso, arrivando a 2,2 milioni di acri.

 

Export grano canadese verso i 5,3 milioni di tonnellate

Le esportazioni canadesi di grano duro nella quarantasettesima settimana di campagna commerciale 2024-2025 sono state consistenti, pari a 103mila tonnellate. Il totale stagionale è di quasi 200mila tonnellate superiore alle previsioni di esportazione per la stagione elaborate dal Ministero dell'Agricoltura del Canada e fissate in 5 milioni e 50mila tonnellate. E considerato che nei magazzini portuali stazionano ancora carichi di frumento duro, è plausibile che alla fine le esportazioni finali possano superare i 5,3 milioni di tonnellate.

 

Borsa Merci Foggia

La Borsa Merci di Foggia ieri - 9 luglio 2025 - ha quotato per la quarta volta il grano duro fino nazionale mietitura 2025, peso specifico minimo 79,5-80 chilogrammi ogni 100 litri, proteine minime comprese tra il 12 ed il 12,50%, a 300 euro alla tonnellata sui minimi e 305 euro sui massimi, in ulteriore diminuzione di 5 euro sulla precedente seduta del 2 luglio scorso, quando i prezzi avevano perso altri 5 euro sulla sessione del 25 giugno, riportando i valori a quelli della seduta di esordio del 18 giugno 2025.

 

Con il ribasso di ieri, i prezzi risultano parimenti inferiori di 5 euro all'ultima quotazione della mietitura 2024, che risale allo scorso 28 maggio, quando il cereale pastificabile con una forchetta di 305-310 aveva perso sulla piazza di Foggia ben 32 euro alla tonnellata a partire dal 12 marzo 2025.

 

Inoltre, le quotazioni del 9 luglio 2025 del frumento duro fino a Foggia sono inferiori di 37 euro a quelle del 19 giugno 2024, data di esordio delle quotazioni della mietitura 2024, attestate sui valori di 337-342 euro alla tonnellata. Mentre si colloca a 50 euro alla tonnellata il deficit di valore sulle ultime quotazioni della mietitura 2023, esitate il 29 maggio 2024, quando il grano duro fino nazionale era stato fissato a 350 euro alla tonnellata sui minimi e 355 euro sui massimi.

Dal 2 agosto 2023, quando il frumento duro mietitura 2023 aveva raggiunto quotazioni di 455-460 euro alla tonnellata, si sono registrate sulla piazza dauna al 9 luglio 2025 perdite per 155 euro alla tonnellata.

 

Borsa Merci Roma

Borsa Merci di Roma ieri - 9 luglio 2025 - ha quotato per la seconda volta il grano duro fino nazionale, mietitura 2025, alle condizioni di franco partenza, provenienza Lazio, qualificato con peso specifico minimo 80 chilogrammi ogni 100 litri e proteine minime al 12% a 267 euro alla tonnellata sui minimi e 272 euro sui massimi, in calo di 3 euro sulla prima quotazione di stagione, esitata il 2 luglio scorso su una forchetta di 270-275 euro alla tonnellata. Tali valori risultano in perdita di 8 euro alla tonnellata sugli ultimi prezzi noti della mietitura 2024, quelli della seduta del 28 maggio 2025: 275 euro alla tonnellata sui minimi e 280 euro sui massimi.

 

Tra il 3 luglio 2024 e il 28 maggio 2025, il frumento duro fino nazionale aveva lasciato sul terreno 20 euro alla tonnellata di valore, passando dalle quotazioni di esordio di campagna commerciale di 295-300 euro alla tonnellata alla forchetta di 275-280 euro.

 

I prezzi d'esordio della mietitura 2025 sulle ultime quotazioni della mietitura 2023, esitate nella seduta del 5 giugno 2024, riscontrano un ancor più pesante calo di 45 euro alla tonnellata sui minimi e di 50 euro sui massimi. Questi i prezzi che furono assegnati il 5 giugno 2024: 312 euro alla tonnellata sui minimi e 322 euro sui massimi.

 

Dal 2 agosto 2023, quando il frumento duro sulla piazza capitolina aveva raggiunto quotazioni di 405-415 euro alla tonnellata, si registrano al 9 luglio 2025 perdite pari a 138 euro alla tonnellata sui minimi e a 143 euro sui massimi.


Associazione Granaria Meridionale di Napoli

Alla Borsa Merci Napoli la Commissione Prezzi nella giornata di martedì 8 luglio 2025 - per la sesta sessione consecutiva - non ha quotato il grano duro fino nazionale mietitura 2024, alle condizioni di franco arrivo, qualificato con proteine minime 13%, peso specifico 80-82 chilogrammi per 100 litri e umidità al 13%, per il quale si è conclusa la campagna commerciale 2024-2025. Ultimi prezzi noti: 323 euro alla tonnellata sui minimi e 325 euro sui massimi, registrati il 27 maggio 2025, stabili sulle precedenti sedute del 20 e del 13 maggio 2025.


A seguito dei recenti cali, sulla piazza di Napoli il frumento duro fino è tornato a valori inferiori a quelli del 17 dicembre 2024 - pari ad una forchetta di 340-345 euro alla tonnellata - per 17 euro sui minimi e 20 euro sui massimi. La quotazione di 323-325 euro del 27 maggio è inferiore di 37 euro sui minimi e di 40 sui massimi a quella del 18 giugno 2024, data di esordio della campagna commerciale 2024-2025 del grano duro fino nazionale sulla piazza di Napoli.


Rispetto all'ultima quotazione del grano duro fino nazionale - mietitura 2023 - dell'11 giugno 2024 si rilevano prezzi più bassi di 27 euro sui minimi e 30 euro sui massimi, dato che i valori assegnati nella seduta dell'11 giugno furono di 350 euro alla tonnellata sui minimi e 355 euro sui massimi. Dal 1° agosto 2023, quando il frumento duro sulla piazza partenopea aveva raggiunto quotazioni di 465-480 euro alla tonnellata, si registrano al 27 maggio 2025 perdite pari a 142 euro sui minimi e 155 euro sui massimi.

 

Borsa Merci Bari

La Commissione Cereali della Borsa Merci di Bari si è riunita l'8 luglio 2025 e ha rilevato per la terza volta le quotazioni del grano duro fino nazionale, mietitura 2025, provenienza province di Bari e Barletta Andria Trani e zona Lucania, con proteine minime 12,50%, peso specifico 80 chilogrammi ogni 100 litri, alle condizioni di franco partenza arrivo e Iva esclusa. Questi i prezzi assegnati: 303 euro alla tonnellata sui minimi e 308 euro sui massimi, in calo di altri 2 euro sulla quotazione della precedente seduta del 1° luglio, quando con 305-310 euro si era registrato un primo calo di 2 euro alla tonnellata sulla seduta di esordio del 24 giugno scorso, che aveva riportato quotazioni di 307-312 euro.

 

Sugli ultimi valori noti della mietitura 2024, quelli della seduta del 3 giugno 2025, pari a 305 euro alla tonnellata sui minimi e 309 euro sui massimi, si torna in perdita: sui minimi di 2 euro e sui massimi di 1 euro. Al 3 giugno, complessivamente, il frumento duro fino su Bari aveva perso ben 27 euro sui minimi e 28 euro sui massimi rispetto all'11 marzo 2025.

 

Dalla seduta di esordio della mietitura 2024 del 25 giugno 2024 - con quotazioni di 345-350 euro alla tonnellata - alla terza seduta della nuova produzione l'8 luglio 2025 - sono stati invece bruciati 42 euro alla tonnellata di valore. E sull'ultima quotazione della mietitura 2023 - quella del 28 maggio 2024 - quando furono assegnati valori di 349 euro alla tonnellata sui minimi e 354 euro sui massimi, si registra una riduzione di prezzo pari a 46 euro alla tonnellata.
Dal 1° agosto 2023, quando il frumento duro su questa piazza aveva raggiunto quotazioni di 445-450 euro alla tonnellata, si registrano all'8 luglio 2025 perdite pari a 142 euro.

 

Il frumento duro canadese 1 al 15% di proteine l'8 luglio 2025 non è stato quotato. L'ultima valutazione - risalente alla seduta del 12 novembre 2024 - era di 346 euro alla tonnellata sui minimi e 351 euro sui massimi. Complessivamente i prezzi di questo frumento sulle quotazioni del 1° agosto 2023 - che erano pari a 515-520 euro alla tonnellata - erano in perdita di 169 euro alla tonnellata.

 

Il grano duro spagnolo al 12% di proteine l'8 luglio 2025 non è stato quotato. Ultima valutazione quella della seduta del 6 maggio scorso, quando si era invece attestato su valori di 318 euro sui minimi e 323 sui massimi, in diminuzione di 2 euro sulla precedente seduta del 29 aprile 2025.


Associazione Granaria di Milano

L'Associazione Granaria di Milano l'8 luglio 2025 ha quotato per la seconda volta il grano duro fino nazionale mietitura 2025, alle condizioni escluso imballaggio e Iva, resa franco Milano pronta consegna e pagamento, così suddiviso per provenienze e qualificazioni:

  • Nord Italia, peso specifico 78-80 chilogrammi ogni 100 litri, proteine 13,5%, 303 euro alla tonnellata sui minimi e 308 euro sui massimi, in calo di 2 euro alla tonnellata sulla prima quotazione di mietitura del 1° luglio 2025. Si tratta di quotazioni inferiori di 9 euro sui minimi e di 11 euro sui massimi rispetto alle ultime della campagna 2024-2025, pari a 312-319 euro, registrate nella seduta del 10 giugno 2025. Inoltre, i prezzi dell'8 luglio 2025 risultano in calo di 42 euro sui minimi e di 47 euro sui massimi sull'ultima quotazione della mietitura 2023, esitata il 4 giugno 2024 a 345-355 euro alla tonnellata. Dal 1° agosto 2023, quando questo frumento su questa piazza aveva raggiunto quotazioni di 415-425 euro alla tonnellata, si registrano all'8 luglio 2025 perdite pari a 112 euro alla tonnellata sui minimi e 117 euro sui massimi.
  • Centro Italia, peso specifico e proteine non determinato, 323 euro alla tonnellata sui minimi e 328 euro sui massimi, in calo di 2 euro sulla quotazione di esordio esitata nella seduta precedente. Si tratta di quotazioni superiori di 2 euro sui minimi, ma inferiori di 3 euro rispetto alle ultime della campagna commerciale 2024-2025 pari a 321-331 euro, esitate nella seduta dello scorso 10 giugno 2025. I prezzi dell'8 luglio 2025 risultano in calo di 39 euro sui minimi e di 44 euro sui massimi sulle ultime quotazioni della mietitura 2023, esitate il 4 giugno 2024 a 362-372 euro alla tonnellata. Dal 1° agosto 2023, quando questo frumento su questa piazza aveva raggiunto quotazioni di 430-440 euro alla tonnellata, si registrano perdite all'8 luglio 2025 pari a 107 euro alla tonnellata sui minimi e a 112 euro sui massimi.

 

L'8 luglio scorso sono stati quotati per la seconda volta a Milano i frumenti duri esteri comunitari, mietitura 2025, a 310 euro alla tonnellata sui minimi e 315 euro sui massimi, stabili sulla seduta di esordio del 1° luglio 2025. Si tratta di valori superiori di 5 euro sui minimi e di 1 euro sui massimi rispetto alle più recenti quotazioni della mietitura 2023, registrati nella seduta del 17 giugno scorso e pari a 305-314 euro alla tonnellata. Dal 1° agosto 2023, quando i frumenti esteri comunitari a Milano avevano raggiunto quotazioni di 400-420 euro alla tonnellata, si registrano perdite ad oggi pari a 90 euro alla tonnellata sui minimi e 105 euro sui massimi.


I frumenti duri esteri non comunitari sulla piazza di Milano - quotati l'8 luglio 2025 a 335 euro alla tonnellata sui minimi e 350 euro sui massimi - risultano stabili sulle precedenti sedute dal 13 maggio scorso in avanti, quando si era verificato un calo di 10 euro alla tonnellata sulla seduta del 6 maggio 2025. Dai valori di 370-385 euro alla tonnellata, rimasti stabili tra il 17 settembre 2024 ed il 1° aprile 2025, questi frumenti hanno perso 35 euro alla tonnellata fino al 17 giugno 2025. Dal 1° agosto 2023, quando i frumenti esteri non comunitari a Milano avevano raggiunto quotazioni di 497-512 euro alla tonnellata, si registrano perdite ad oggi pari a 162 euro alla tonnellata.

 

Associazione Meridionale Cerealisti di Altamura

Venerdì 4 luglio 2025 è stato compilato l'ultimo listino a cura dall'Associazione Meridionale Cerealisti di Altamura, quando è stato quotato per la terza volta il frumento duro fino di produzione nazionale mietitura 2025, qualificato con proteine minime del 12,50% e peso specifico di 79 chilogrammi ogni 100 litri a 303 euro alla tonnellata sui minimi e 308 euro sui massimi in calo di 4 euro sulla precedente seconda seduta di mietitura, quando invece si era verificato un aumento di 2 euro alla tonnellata sui valori della seduta di esordio del 20 giugno scorso, quando il cereale pastificabile si era attestato su una forchetta di 305-310 euro.

 

Con questi valori, la nuova produzione risulta inferiore di 2 euro dell'ultima quotazione della mietitura 2024, fissata il 30 maggio 2025 a 305 euro alla tonnellata sui minimi e 310 euro sui massimi. La quotazione del 4 luglio scorso della mietitura 2025 sui valori del 21 giugno 2024, data di inizio della campagna commerciale 2024-2025, quando il frumento duro fino nazionale era stato quotato a 347 euro alla tonnellata sui minimi e 352 euro sui massimi, risulta in calo di 44 euro alla tonnellata.


E si registra un deprezzamento di 47 euro alla tonnellata rispetto all'ultima quotazione della mietitura 2023, fissata il 31 maggio 2024 in 350 euro alla tonnellata sui minimi e 355 euro sui massimi. Infine, dal 28 luglio 2023, quando questo frumento aveva raggiunto quotazioni di 455-460 euro alla tonnellata, si registrano perdite al 4 luglio 2025 pari a 152 euro alla tonnellata.

 

Il 4 luglio 2025 il grano duro canadese di prima qualità risulta non quotato. L'ultima quotazione risale alla seduta del 18 ottobre 2024, quando invece era stato fissato a 407 euro alla tonnellata sui minimi ed a 410 euro sui massimi. Su questa piazza dal 28 luglio 2023, quando il frumento duro canadese di prima qualità quotava 524-527 euro alla tonnellata, al 18 ottobre 2024 si erano registrate perdite per 117 euro alla tonnellata.


Borsa Merci Bologna

La Borsa Merci della Camera di Commercio di Bologna ha compilato l'ultimo listino il 3 luglio 2025 quando ha quotato per la seconda volta il grano duro fino nazionale mietitura 2025 - provenienza Nord - qualificato con proteine minime al 13% e un peso specifico di 81 chilogrammi ogni 100 litri, alle condizioni di franco partenza Bologna e Iva esclusa. Prezzi esitati: 298 euro alla tonnellata sui minimi e 303 euro sui massimi, in calo di 2 euro alla tonnellata sulla quotazione di esordio del 26 giugno scorso.

 

Rispetto agli ultimi prezzi della mietitura 2024 - quelli assegnati il 5 giugno 2025 e pari a 293 euro alla tonnellata sui minimi e 298 sui massimi - la mietitura 2025 guadagna 5 euro alla tonnellata.

 

I valori del 3 luglio 2025 risultano in calo di 37 euro sulle ultime quotazioni della mietitura 2023, esitate il 13 giugno 2024 e pari a 335 euro alla tonnellata sui minimi e 340 euro sui massimi. Dal 3 agosto 2023, quando questo frumento a Bologna aveva raggiunto quotazioni di 420-425 euro alla tonnellata, si registrano perdite al 3 luglio 2025 pari a 122 euro alla tonnellata.

 

Prezzi all'origine Ismea rilevati da AgroNotizie® il 9 luglio 2025

I prezzi medi all'origine del frumento duro fino nazionale più recenti rilevati da Ismea tra il 30 giugno ed il 7 luglio 2025 e monitorati da AgroNotizie® ieri, 9 luglio 2025, danno 9 piazze stabili e 3 in diminuzione su 12 rilevate, mentre nella scorsa settimana si erano registrate 6 piazze stabili e 4 in aumento su 10 rilevate.

 

In questa settimana tornano in scena le piazze pugliesi di Bari e Foggia, rilevate rispettivamente il 30 giugno ed il 2 luglio, entrambe con cali dell'1,6%. Bari si attesta così a 304,50 euro alla tonnellata di prezzo medio pagato al produttore, perdendo 5 euro sul 23 giugno 2025, mentre Foggia scende a 307,50, perdendo 5 euro sul 25 giugno 2025. Al Nord si segnala il ribasso di Bologna che il 3 luglio con un prezzo medio da produttore di 312,50 euro alla tonnellata, perde 2 euro sul 26 giugno scorso (-0,6%). Si segnalano stabili sulla settimana precedente tutte le restanti piazze, mentre resta ancora fuori quotazione la piazza di Napoli, mentre esce Grosseto.

 
Scarica la tabella dei prezzi medi all'origine del grano duro fino riportati da Ismea il 9 luglio 2025

(Fonte: Ismea)
 

Per quanto riguarda il mercato del territorio amministrativo della Regione Marche, l'ultimo listino del Gruppo di Lavoro per il Mercato Marchigiano dell'Associazione Granaria per l'Emilia Romagna è quello pubblicato ieri, 9 luglio 2025, nel quale risulta quotato il frumento duro fino nazionale con proteine minime al 13%, alle condizioni franco camion partenza magazzino della mietitura 2025 a 293 euro alla tonnellata sui minimi e 303 euro sui massimi, in calo di 2 euro alla tonnellata sulla precedente rilevazione del 2 luglio scorso.


Per ogni altro confronto con i prezzi più recenti monitorati da AgroNotizie® è possibile leggere l'articolo del 3 luglio 2025.

 

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