Prosegue il conto alla rovescia verso la conclusione della revisione comunitaria degli agrofarmaci, iniziata con il regolamento 3600 del 1992 e prevista per il 31 dicembre del 2008, con oltre cinque anni di ritardo. Dopo la rocambolesca risoluzione della prima fase di revisione (vedere articolo), la seconda lista appare rispettare i termini previsti dall’ultima proroga (30 settembre 2007) e quindi la commissione europea sta adoperandosi al meglio per assicurare che le rimanenti 268 sostanze rimaste (139 della terza e 129 della quarta lista di revisione) terminino il loro iter entro il citato termine inderogabile del 31 dicembre 2008. Poiché i 17 mesi che separano alla scadenza sono nettamente insufficienti per un riesame approfondito della valutazione iniziata dagli stati membri relatori, è in fase di emanazione un regolamento, di cui i dettagli non sono ancora completamente noti, che sostanzialmente prevede di non effettuare il cosiddetto “peer review” per quelle sostanze con gravi criticità tossicologiche e ambientali, che verranno quindi “non incluse” (revocate) subito, e di quei principi attivi particolarmente sicure che verranno invece iscritti in allegato 1 subito, riservando il loro esame congiunto dopo la scadenza del 31 dicembre 2008. Così facendo si ridurrà drasticamente il numero delle sostanze da rivedere, e la scadenza del 31 dicembre 2008 tornerà accessibile. E’ stata anche ventilata la possibilità per i notificanti di quelle sostanze la cui “inclusione in Annex 1” dipenda dalla presentazione di nuovi studi, che però non potrebbero essere esaminati per mancanza di tempo, di rinunciare volontariamente all’iscrizione, ottenendo in cambio un periodo prolungato di smaltimento delle scorte (due anni?) in modo che gli studi mancanti possano venire effettuati e valutati entro questo periodo, assicurando la quasi continuità commerciale.

Tuttavia tutto questo sistema, che è stato descritto con riferimenti cromatici (“rainbow” – arcobaleno o “traffic lights” – semaforo) per via dei differenti colori, anch’essi variabili a seconda della versione del documento in cui compaiono, con cui sono state contraddistinte le varie tipologie di prodotto (rosso, o rosso scuro per i prodotti con problemi, verde per i prodotti che possono venire autorizzati subito, giallo o arancione i rimanenti) è ancora nel regno delle ipotesi e quindi ci ritorneremo quando e se sarà legge europea.

È già ufficiale invece la massiccia riduzione delle sostanze attive della cosiddetta “IV lista” di revisione ottenuta in parte attraverso la revoca di 199 principi attivi per mancanza di supporto, ad opera della decisione 2007/442/CE (pubblicata sulla Gazzetta dell’Unione Europea L166 del 28 Giugno scorso), e la “rimozione” di 23 attivi in quanto non in commercio come prodotti fitosanitari alla data del 26 luglio 1993, ufficializzata dal regolamento 647/2007/CE del 12 giugno scorso. Senza questi due provvedimenti la quarta lista sarebbe ancora composta dall’astronomica cifra di 351 sostanze attive da valutare congiuntamente in 17 mesi (circa una al giorno), rendendo risibile la proposta di terminare tutto entro il 31 dicembre 2008.

Tra i prodotti revocati per mancanza di supporto non figurano solo sostanze attive contenute in agrofarmaci usati nelle cosiddette “agricolture non convenzionali”, ma anche prodotti “normali” quali i rodenticidi brodifacoum (per il quale Germania, Spagna e Polonia hanno ottenuto gli usi essenziali) e clorofacinone (usi essenziali per Francia, Germania e Spagna), alcuni oli minerali, il geodisinfestante foxim (usi essenziali per la Slovenia), gli agenti batterici Agrobacterium radiobacter, Bacillus sphaericus, Bacillus subtilis ceppo IBE 711, i virus Baculovirus GV e Poliedrosi nucleare di Neodiprion sertifer, l’erbicida solfonilureico flumetsulam (che ci faceva nella IV lista?) e alcuni feromoni. Tra i prodotti “particolari” risultano revocati la taumaturgica propoli (la cui utilità come agrofarmaco è testimoniata dal fatto che nessun paese europeo ha richiesto la proroga per usi essenziali), l’EDTA (usato invece come chelante di fertilizzanti) e l’acqua ossigenata (perossido d’idrogeno, peraltro con usi essenziali in Francia, Paesi bassi e Regno unito).

Gli agrofarmaci contenenti le sostanze attive “non incluse” dovranno essere revocati dagli stati membri con decorrenza 22 dicembre 2007, con smaltimento scorte sino al 22 dicembre 2008.

Per i prodotti cui sono state concesse proroghe per usi essenziali la revoca decorrerà, solo in quei paesi che ne hanno fatto richiesta, dal 30 giugno 2010, con smaltimento scorte entro il 31 dicembre dello stesso anno.

Meritevole di approfondimento la lunghissima lista di proroghe per usi essenziali che sono state ottenute principalmente dai nuovi stati membri per sostanze a dir poco sconosciute e che evidentemente indicano una diversa concezione della difesa fitoiatrica. Visto il grande numero di prodotti coinvolti, l’approfondimento sarà oggetto di uno speciale che verrà reso disponibile prima della chiusura estiva.

Segnaliamo infine che le sostanze oggetto della “correzione” operata dal regolamento 647/2007/CE sono passate in un “batter di ciglia” dallo stato di “sostanze esistenti” e quindi soggette a revisione, allo stato di “nuove per l’europa”. Se un produttore intenderà commercializzarle come agrofarmaci in uno dei 27 stati membri dovrà quindi attuare la normale procedura comunitaria di domanda di iscrizione in Allegato 1 presentando il relativo dossier in uno stato che farà da relatore ed eventualmente presentare domanda di autorizzazione provvisoria negli stati dove vorrà commercializzarlo prima che la sostanza sia ufficialmente approvata in Europa.