La paglia di grano e la bagassa, ossia il residuo di estrazione della canna da zucchero, è la biomassa su cui ha deciso di scommettere la compagnia petrolifera Royal Dutch Shell.

Insieme alla società di biotecnologie Codexis proprio nel corso del 2011 lancerà in grande stile la tecnologia per la produzione di biocarburanti basata su questi residui organici.

Le due società negli ultimi quattro anni hanno lavorato sulla ricerca di particolari enzimi in grado di trasformare direttamente i residui di lavorazione della canna in benzina e gasolio. Come ha affermato il ceo di Codexis, Alan Shaw, intendono far diventare la base cellulosica leader a livello mondiale nella produzione di biofuel come alternativa ai prodotti a base di canna da zucchero. “Per questo ci stiamo concentrando sulle potenzialità della paglia del grano, che è la principale fonte di biomassa cellulosica in Cina, in Russia e in Canada”. 

Per la bagassa, il Brasile è il Paese su cui si fa maggiore affidamento, come dimostra l'investimento di 1,6 miliardi di dollari effettuato da Shell su un progetto specifico, insieme alla società Cosan, riguardante il più grande impianto al mondo di trasformazione della canna da zucchero, già operativo. Resta solo il problema legato ai costi della materia prima. Lo zucchero raffinato sta volando in borsa, come dimostrano i prezzi dei futures battuti recentemente, pari a 857 dollari alla tonnellata, il più alto dal 1989; i futures sullo zucchero grezzo hanno raggiunto il picco massimo in trent’anni raggiungendo i 36 centesimi alla libbra. (a.b.)