Veronafiere consolida la propria vocazione all’internazionalizzazione. La missione, questa volta, riguarda il segmento delle energie rinnovabili. Meta, il Sudamerica. In particolare, Brasile e Argentina. E lo fa attraverso una sinergia che non ha precedenti nel mondo fieristico: la costituzione, avvenuta nei giorni scorsi a Saragozza (Spagna), di una società, SVZ Fairs, tra Veronafiere, Feria de Zaragoza e Survey Marketing & Consulting per la realizzazione di un progetto dedicato alle energie rinnovabili denominato 'R-energy'.

Il nome della nuova società, SVZ è l’acronimo che identifica le iniziali dei partner: due realtà fieristiche fra le più importanti in Europa (Veronafiere e Feria de Zaragoza) e una società tedesca (Survey) specializzata nell’organizzazione di eventi e fiere internazionali, che da tempo collabora sia con l’ente fieristico veronese che con quello aragonese. Le quote di partecipazione in SVZ sono paritetiche al 33,3% fra le tre realtà socie.

'Si tratta di un’iniziativa di forte impatto strategico, mai attuata in questi termini nell’ambito fieristico internazionale', commenta il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani, 'soprattutto per le caratteristiche imprenditoriali degli attori'.

Il gruppo Survey ha raggiunto nel 2008 un fatturato consolidato superiore ai 30 milioni di euro, con un portafoglio di 21 eventi organizzati in paesi quali: Germania, Italia, Spagna, Russia, Turchia, Polonia, Cina, Argentina e Brasile. I settori di specializzazione sono: mobili, arredamento e la sua componentistica, macchinari e componentistica per macchine, energie rinnovabili e infine l'edilizia. Il gruppo Survey é organizzatore e promotore della fiera ZOW che ha luogo annualmente in sei paesi differenti con un format unico e particolarmente innovativo (si svolgerà per la prima volta a Veronafiere dal 21 al 24 ottobre 2009). La Fiera di Saragozza organizza oltre 50 fiere, collocandosi nelle prime posizioni come importanza in tutta la penisola iberica, con marchi leader a livello continentale in vari settori. Veronafiere è una delle realtà fieristiche di maggiore importanza in Italia e in Europa, con oltre 50 eventi fra Italia ed estero e un fatturato che nel 2008 ha superato gli 88 milioni di euro.

'L’alleanza strategica sottoscritta a Saragozza', sottolinea Mantovani, 'prevede uno scambio di know how, risorse e capacità acquisite nel segmento delle energie rinnovabili, con l’obiettivo di organizzare due eventi di spicco in America Latina, in particolare Brasile e Argentina, due realtà in crescita sia per la produzione che per il consumo di energia pulita da fonti rinnovabili. Inoltre è prevista una terza edizione nel mese di ottobre, in Turchia'. Chiari anche il target degli espositori e i settori merceologici dei due eventi, che comprendono macchinari, tecnologie e servizi nei comparti dell’energia eolica, idroelettrica e marina, energia solare (fotovoltaica, termica e termoelettrica), geotermia, energie rinnovabili da fonte agricola (biomasse, biogas, biocarburanti), idrogeno e waste to energy.

'Brasile e Argentina hanno un potenziale enorme sul fronte delle energie rinnovabili', osserva il condirettore generale di Veronafiere, Flavio Piva, 'e sono mercati prioritari anche per le aziende europee. I dati rivelano infatti che in Argentina, escludendo i grandi impianti idroelettrici, si produce l’1,6 per cento dell’elettricità da fonti rinnovabili (dato governativo del novembre 2007), che nel 2005 hanno generato 1.520 GWh, ma che dovrebbero salire a 13.000 GWh all’anno entro il 2016. Ancora più impressionanti i dati relativi al Brasile, che già ora, se si comprendono bioetanolo, biodiesel e la produzione idroelettrica, genera il 48,3 per cento dell’energia da fonti rinnovabili (dati dell’Agenzia governativa). E lo sviluppo, nel 2030 in base al piano energetico varato dal ministero dell’Energia brasiliano, vedrà esplodere le fonti rinnovabili, assicurando oltre 156.000 Megawatt dall’energia idroelettrica, oltre 8.300 Megawatt dal mini-idro, 4.600 Mw dall’eolico, quasi 8.000 Mw dalle biomasse. Senza parlare del settore biodiesel e bioetanolo, per i quali si prevede al 2030 una produzione rispettivamente di 11,7 milioni di metri cubi e di 66,6 milioni di metri cubi'.