Ora anche i noccioli delle olive possono diventare bioetanolo. Tutto grazie al metodo studiato dai ricercatori delle università di Jaén e Granada, e riportato sulla rivista della Society of Chemical Industry’s: il 'Journal of Chemical Technology & Biotechnology'.
Questa scoperta permette di ottenere 5,7 chilogrammi di etanolo da 100 chilogrammi di scarti della lavorazione delle olive, e potrebbe rappresentare l’occasione per sfruttare i quattro milioni di tonnellate di scarti legate alla coltivazione delle olive in Spagna, visto anche il basso costo di trasporto e di trasformazione dei noccioli di oliva.
Non è il solo risvolto positivo. Questo biocarburante, come tutti quelli ottenuti da scarti delle lavorazioni agricole, non provocherebbe aumenti nei prezzi dei prodotti alimentari e quindi della fame nel mondo, come ha denunciato anche la Fao (Food and agriculture organization of united nation) in un suo rapporto.
Come ammettono gli stessi ricercatori, quattro milioni di tonnellate di scarti possono sembrare tanti, ma sono comunque pochi se confrontati ad altre produzioni agricole e forestali. E quindi questo bioetanolo, insieme ad altri biocarburanti ottenuti da scarti agricoli, potrebbe diventare l’occasione per avere grandi quantità di energia 'verde' senza danneggiare la produzione alimentare.
 
Foto by grenade