Le aspettative di Barroso in fatto di cambiamenti climatici
Il presidente della Commissione europea Jose Manuel Barroso ha espresso le sue aspettative in merito agli accordi per contrastare i cambiamenti climatici al G8 de L’Aquila. Barroso è fiducioso su un accordo che permetta la riduzione delle emissioni dell’80% per i Paesi sviluppati entro il 2050, sebbene rimanga realista e affermi che non vede la possibilità di accordarsi a breve termine.
 
Cina e India in disaccordo con le altre potenze mondiali sul clima
Le risoluzioni da adottare da oggi al 2050 per la riduzione delle emissioni non sono state accettate da tutti gli Stati presenti a parlare dell'argomento a L'Aquila in occasione del G8.
Sono, India e Cina paesi in via di sviluppo, in disaccordo col resto del mondo. Un risultato, però, se non altro è stato portato a casa: per la prima volta nero su bianco la richiesta a tutti i partecipanti di prendere seriamente impegni affinchè la temperatura globale del pianeta non superi di 2 gradi centigradi quella attuale. L’obiettivo del controllo della temperatura lo si potrà raggiungere, però, a patto che tutti i paesi prendano parte alla riduzione delle emissioni di gas serra dal 50% all’80% entro il 2050 senza passare per quell’obiettivo intermediario che l’Unione europea aveva fissato al 20% da qui al 2020.
Ma a non essere convinti delle risoluzioni sul clima proposte in questo G8 sono i G5 cioè i paesi in via di sviluppo: Cina, India, Sud Africa, Messico e Brasile che trovano che gli obiettivi proposti siano penalizzanti nei loro confronti, dopo che i paesi industrializzati hanno passato oltre 100 anni ad inquinare.
La delegazione indiana stima che i paesi ricchi debbano definire, a tal proposito, un piano di finanziamenti per aiutare i paesi emergenti a sostenere le conseguenze di un cambio nella politica degli approviggionamenti energetici e dunque per tenere sotto controllo il riscaldamento globale entro i 2 gradi centigradi proposti.