A tagliare il nastro benaugurale, Jose Antonio Salinas, country head Nunhems Italy; Giuseppe Vicinelli, sindaco di Sant'Agata Bolognese; Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna; Alberto Ancora, head of business management Agricultural solutions South Europe.
Differenti serre consentono di confrontare una grande quantità di campioni di nuovi candidati al processo di sviluppo
Un percorso lungo e difficile
Quella di Sant'Agata Bolognese è una stazione sperimentale che appartiene a una galassia di 24 differenti stazioni sparse nei Paesi più strategici del mondo. Quella emiliana avanza una superficie di 13 ettari di cui tre a serre, ai quali si affiancano i laboratori ove nascono le ricerche sulle differenti caratteristiche delle colture orticole di competenza, ovvero pomodoro, peperone, anguria e lattuga. Circa 80 i dipendenti della stazione, ai quali si aggiungono alcune decine di stagionali nei mesi caldi del lavoro.L'acquisizione da parte di BASF comporterà ulteriori investimenti nei prossimi 2-3 anni, pari a circa tre milioni di euro, nonché un rafforzamento delle risorse umane stimato in 15-20 nuove unità. Ciò consentirà di rafforzare le potenzialità produttive della stazione, già oggi a livelli di eccellenza.
Basti pensare che per sviluppare una nuova soluzione, portatrice per esempio di resistenza a virus o patogeni, occorrono mediamente dai sette ai nove anni di incroci, selezioni, valutazioni e poi via, da capo con i successivi affinamenti, fino alla proposta finale da lanciare sul mercato. Il tutto, cercando di anticiparlo, di prevederlo. Perché se non si lavora sulle rotte future, si rischia di mettere a punto varietà che al momento del lancio sono già state superate dalle richieste delle filiere agroalimentari.
Di tali sforzi dovrebbero forse tenere maggior conto i consumatori quando acquistano peperoni, lattughe, cocomeri o pomodori. Perché con solo un euro di spesa portano a casa un patrimonio inestimabile di ricerca, di professionalità e di meticolosa selezione di genetiche innovative, funzionali al soddisfacimento delle richieste di maggiore sostenibilità delle pratiche agricole.
Uno dei laboratori della stazione sperimentale di Nunhems, ora BASF, ove nascono le idee del futuro
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