A livello mondiale la produzione di ciliegie è in aumento. Questo in conseguenza del miglioramento della tecnica agronomica, dell’introduzione di nuove varietè e dell’utilizzo di portinnesti nanizzanti o seminanizzanti altamente produttivi.

Inoltre, i nuovi impianti puntano a sistemi di coltivazione intensivi ed efficienti, nei quali gli alberi mantengono una struttura semplice ed uniforme. Questo tende a massimizzare le rese e le caratteristiche qualitative dei frutti e di conseguenza i profitti.

In quest’ottica di innovazione e di ricerca della qualità si posiziona il programma di miglioramento genetico del ciliegio dolce presso il Centro miglioramento varietale in frutticoltura del Dipartimento di Colture arboree dell’Università di Bologna avviato all'inizio degli anni ’80 con l’obiettivo di adeguare l’assortimento varietale ai nuovi standard qualitativi richiesti dai mercati nazionali ed europei.

Tale attività – spiega Stefano Lugli, Dipartimento di Colture arboree dell’Università di Bologna - è finalizzata alla creazione di geneotipi portatori di rilevanti caratteri agronomici (vigore controllato, autofertilità, precoce mesa a frutto, costanza produttiva, tolleranza al cracking), fenologici (ampliamento del calendario di maturaizone) e pomologici (miglioramento e diversificazione della qualità del frutto in termini di pezzatura, consistenza della polpa, colore dell’epidermide, caratteristiche organolettiche e shelf-life del frutto). Fino ad oggi sono state licenziate sette varietà (serie Star) che coprono un calendario di circa quattro settimane di raccolta: Sweet Early® Panaro 1* , Early Star® Panaro 2*, Graze Star*, Blaze Star*, Black Star*, LaLa Star* e Bigi Star*.
Le varietà della serie Star sono tutte protette da privativa comunitaria o da brevetto nazionale (per l’extra Ue) con titolarità dell’Università di Bologna e del Crpv di Cesena. Sono già state valutate tra il 1983 e il 1989 circa 2100 semenzali, che hanno portato proprio all’individuazione di 7 selezioni interessanti poi licenziate tra il 1997 e il 2008. Dal 1990 al 2003 sono invece stati valutati 6500 semenzali che hanno portato all’individuazione di 29 selezioni interessanti che però ad oggi non sono state brevettate e messe sul mercato. Sono ancora in corso di valutazione 1800 semenzali, in un lavoro che va dal 2004 al 2010”. Dana, nuova selezione prossima al licenziamento della linea HQ: grosso calibro, elevata consistenza, alto tenore zuccherino, buona tenuta di maturazione .

Un nuovo progetto che punta alla qualità
Un nuovo programma di breeding è iniziato nei primi anni del 2000 con un preciso obiettivo: ottenere sei-sette nuove varietà di elevata qualità con caratteristiche pomologiche e organolettiche molto simili fra loro e in grado di coprire un calendario di maturazione di 30-40 giorni. Il nuovo progetto dell’Alma Mater Studiorum, a finanziamento misto privato-pubblico, è coordinato dal Crpv di Cesena e cofinanziato dalla Regione Emilia-Romagna e da New Plant (Apoconerpo, Apofruit e Orogel fresco). (Foto a fianco: Una nuova selezione prossima ad essere licenziata nella linea HQ dell'Alma Mater Studiorum: grosso calibro, elevata consistenza, alto tenore zuccherino e buona tenuta di maturazione)

Per avviare questo progetto è stata condotta un’analisi preliminare sulle aspettative che hanno i diversi soggetti della filiera verso l’innovazione varietale.
Dall’indagine è emersa la preferenza per  varietà con caratteristiche pomologiche e organolettiche di pregio: grossa pezzatura, buccia di colore rosso brillante, polpa soda, elevato tenore zuccherino, buona resistenza alle manipolazioni e buona shelf-life. Inoltre il comparto ciliegio richiede continuamente una continuità dell’offerta nel tempo con una tipologia di prodotto di elevata qualità e quanto più uniforme possibile. Il risultato che si vuole ottenere è una linea di prodotto di Alta Qualità (HQ).

Modalità operative del progetto HQ
“Per quanto riguarda la scelta dei parentali da utilizzare negli incroci – spiega Lugli - è ricaduta su poche varietà, scelte tra genotipi ampliamente valutati nei campi sperimentali. La selezione dei semenzali è stata condotta utilizzando severe soglie minime nei parametri di valutazione delle ciliegie utilizzate. Ad esempio il calibro prevalente è stato >28 mm, il colore dell’epidermide 4-5 nella scala del Ctifl, una durezza della polpa > a 400 g all’utilizzo del penetrometro di 6mm di diametro, un livello di zuccheri > a 18 °brix. Sono quindi stati individuati una decina di semenzali con queste caratteristiche, i quali sono poi stati propagati su due portinnesti (GiSelA® 6 e Colt®).
Dal semenzale si è passati direttamente alla fase di prelicenziamento, realizzando due impianti commerciali di un ettaro di superficie ognuno con due forme di allevamento (vaso basso multiasse e bandiera). Altri due impianti verranno realizzati a Novembre 2011 nel sud Italia (su portinneto SL64). I risultati fin qui ottenuti lasciano ben sperare all’esito positivo di questo progetto”.
La valutazione agronomica e commerciale potrà ritenersi conclusa intorno al 2016. In parallelo si sottolinea come l’Università di Bologna stia lavorando alla possibilità di realizzare un consorzio internazionale con il compito di programmare gli impianti da realizzare e successivamente gestirne la commercializzazione.

 

Fonte: Abstract del Convegno nazionale del ciliegio, Vignola (Mo), 8-10 giugno 2011 

A cura di Stefano Lugli, Michelangelo Grandi e Riccardo Correale del Dipartimento Colture arboree (Università degli Studi di Bologna).