Nel 2011 la produzione dei cereali nell'Ue a ventisette stati toccherà quota 282,1 milioni di tonnellate, con un incremento del 2,4% rispetto al raccolto 2010. Lo afferma il Copa-Cogeca, l'organizzazione che riunisce i produttori e le cooperative agricole europee.
Secondo le previsioni, la produzione di grano tenero aumenterà del 2,7% con la quantità di superficie coltivata che rimarrà pressoché costante. Un incremento di produttività che, secondo il Copa-Cogeca, è la chiave per vincere le sfide del futuro, visto che "quest'anno – si legge in una nota - la situazione sul mercato del grano resterà difficile almeno fino alla fine della campagna di vendita, a causa dell'aumento della domanda mondiale di mangimi animali".
L'organizzazione di agricoltori accusa anche la Commissione europea di aver fatto poco per alleviare le conseguenze della volatilità dei prezzi sulle entrate degli imprenditori agricoli: "E' necessario aumentare la produttività con una politica agricola comune più forte – ha dichiarato il segretario del Copa, Pekka Pesonen – le misure di mercato devono essere mantenute e rese più efficienti e i pagamenti diretti vanno usati per aiutare gli agricoltori a lottare contro la crescente instabilità".
Il riferimento, neanche troppo velato, è alla Comunicazione sulla riforma della Pac, in cui la Commissione propone di ancorare i pagamenti diretti alle performance degli agricoltori come fornitori di beni pubblici ambientali, ovvero al rispetto di standard ecologici sempre più stringenti. Opzione che, secondo il Copa Cogeca, non farà altro che "aumentare i costi di produzione per gli agricoltori e minacciare la capacità produttiva di cibo".
Intanto il ministro dell'agricoltura russo, Yelena Skrynnik, ha annunciato che Mosca manterrà il bando all'export di grano almeno fino al prossimo autunno, per garantire un'offerta interna stabile.