Sono due le peculiarità di quest’iniziativa: la valorizzazione delle caratteristiche nutrizionali e nutraceutiche delle nocciole e delle mandorle, ma anche del ruolo di Regioni, imprese locali del settore alimentare e dolciario e associazioni dei consumatori; determinare anche l’analisi degli aspetti economici e socio-culturali correlati ad una produzione sostenibile e al recupero delle memoria storica.
Si tratta di un progetto che rientra nell’ambito della salvaguardia delle biodiversità e dal quale si attendono risultati importanti. Tra questi un ampliamento delle conoscenze sulla diversità di nocciolo presente in Italia, in Europa ed in altri Paesi extra Ue.
Il progetto è coordinato dall’Italia, secondo produttore mondiale dopo la Turchia, dove il nocciolo è coltivato in modo intensivo in alcune zone ben determinate e con differenti varietà. In Piemonte, nelle Langhe, c’è la Tonda Gentile delle Langhe; nel Lazio, in provincia di Viterbo la Tonda Gentile Romana; in Campania, la Tonda di Giffoni, Camponica, Mortadella e S. Giovanni.
Prevede inoltre di recuperare ‘ecotipi’ tradizionali e di antiche varietà, con le relative conoscenze su pratiche colturali e usi tradizionali, di approfondire la caratterizzazione morfologica, chimica e molecolare delle accessioni, con particolare riferimento agli aspetti nutraceutici dei frutti e di realizzare una core collection rappresentativa delle variabilità inter varietale del germoplasma.
Tutto questo materiale servirà poi a realizzare un Atlante delle risorse genetiche di nocciolo e mandorlo.
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Fonte: Enea