Lunedì 9 ottobre si è tenuto l’incontro tecnico su Cereali biologici: sperimentazione e mercato organizzato dal CRPV in collaborazione con Pro.B.E.R.
Nella prima parte dell’incontro C. Piazza dell’Azienda Stuard di Parma ha presentato i risultati delle prove di confronto varietale su cereali autunno-vernini e le liste varietali per la campagna 2006-2007.
L’attività di confronto varietale è stata realizzata nel 2006 nelle Aziende sperimentali Stuard e Marani, mentre le analisi del contenuto proteico della granella sono state eseguite a cura di Conase.
Dal punto di vista della tecnica agronomica adottata è stata rimarcata l’importanza della precessione colturale, tradizionalmente a base di medica o leguminose da granella,   che ha consentito di non impiegare fertilizzanti durante la fase vegetativa..
Per il frumento tenero (26 varietà in prova) è stata inoltre evidenziata l’assenza di malattie fungine e di allettamento, mentre per quanto riguarda le rese produttive, nella località di Parma si sono dimostrate ancora una volta del tutto paragonabili a quelle del convenzionale (media di 7,8 t/ha), mentre a Ravenna, causa forti ritardi per avverse condizioni climatiche, sono risultate inferiori. In entrambe le località risultano più che buoni i pesi ettolitrici (con i valori maggiori per Blasco, Trofeo, Serpico e Aster) mentre il contenuto proteico della granella è in linea con quello mediamente riscontrato nella scorsa campagna, con valori di rilievo per alcune varietà come Bologna e Aster.
I frumenti duri (16 varietà in prova) hanno mostrato produzioni medie che si sono attestate sulle 6,1 t/ha, con i valori più elevati per le varietà Simeto e Giove. Dal punto di vista fitosanitario sono però da segnalare attacchi di alternariosi su alcune specifiche varietà.
Per quanto riguarda gli orzi (16 varietà in prova) le medie produttive hanno superato le 5 t/ha con i valori più elevati, analogamente a quanto riscontrato nel tradizionale, per la varietà Sixtine. 
C. Piazza ha inoltre illustrato i criteri di valutazione per l’inserimento o l’esclusione di varietà nella Lista di Raccomandazione che vede proposte per quanto riguarda il Frumento tenero, nella classe di Forza Sagittario e Ravenna, nei Panificabili superiori Guadalupe e Soissons (con la raccomandazione che siano coltivati in terreni di buona fertilità), tra i Panificabili Alcione, Centro, Etecho, Positano e Tibet, fra i Biscottieri Artico, Cracklin, Eureka; per quanto riguarda gli Orzi distici Amillis, Baraka, Kelibia e Zacinto; per i polistici Ketos, Marado, Passepartout, Siberia e Sonora.
Nella seconda parte dell’incontro, A. Ferraresi, consulente Pro.B.E.R. ha riferito sui risultati di un’indagine svolta sui listini dei grani teneri e duri delle Borse Merci di Milano e Bologna, uniche a quotare il cereale biologico.
La prima problematica emersa è stata la differenza di denominazione dei grani nelle Borse, con listini non sempre confrontabili.
Analizzando dal 2002 le quotazioni del grano tenero biologico denominato “fino e panificabile” e quelle del duro “fino Nord”, si sono evidenziate, rispetto al convenzionale,  marginalità dapprima elevate poi più ridotte per il frumento tenero, sempre più ridotte e stabili per quello duro, con valori intorno al 20-25%. 
Il quadro delineato ha evidenziato alcune criticità del comparto quali la  ridotta superficie delle Aziende Biologiche che coltivano cereali a paglia, le produzioni limitate,  disperse e non sempre in grado di soddisfare, dal punto di vista tecnologico, le esigenze dei trasformatori, in conseguenza anche dell’assenza di stoccaggio differenziato e della mancata segmentazione sul mercato del grano biologico.