Fin dall'introduzione dei primi trattori è stato necessario definire dei test che ne garantissero affidabilità e sicurezza d'uso. A tale scopo, dal 1959, l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (Oecd o Ocse) propone nove Codici Trattore per certificare le trattrici, valutandone le prestazioni, la rumorosità e la sicurezza per l'operatore in caso di ribaltamento (Rops) o caduta di oggetti dall'alto (Fops).
Benefici e opportunità
Questi Codici sono riconosciuti in 27 Paesi - tra cui Brasile, Cina, India e Russia - che possono contare su una rete di trenta stazioni di prova localizzate in tutto il Mondo.
La certificazione Ocse ha contribuito a diminuire il numero di incidenti ed è stata osservata una stretta correlazione tra l'adesione ai Codici e l'aumento delle esportazioni dei trattori (+30%). Tuttavia, per adattarsi agli sviluppi di tecnologia, sicurezza e tutela ambientale, devono essere aggiornati regolarmente.
Proposte per stare al passo con i tempi
Il meeting organizzato dall'Ocse proprio per rivedere i Codici Trattore - tenutosi nei giorni 21 e 22 marzo scorsi in Francia - ha visto la partecipazione internazionale di esperti, costruttori e funzionari governativi. L'evento è stato introdotto dall'Università di Bologna che, da gennaio 2022, è subentrata ad Enama come nuovo Centro di Coordinamento per il rilascio delle omologazioni.
Durante l'incontro sono state discusse alcune proposte. Prima tra tutte, la modifica del campo di applicazione dei Codici: da "Trattori" a "Trattori e mezzi agricoli".
Questa estensione, previa verifica tecnica di compatibilità con i Codici, garantirebbe un'adeguata copertura a quelle macchine agricole equiparate da alcuni Stati ai trattori, ma finora non incluse dall'Ocse, come ad esempio i veicoli side by side negli Stati Uniti.
Importanti novità anche per il comparto elettrico con la proposta di includere i trattori elettrici e ibridi, seppur ancora poco diffusi, nei Codici esistenti. Fino ad ora per queste macchine sono certificate solo le prestazioni.
Sicurezza: si parte dal monitoraggio
Sul tema sicurezza è stato sottolineato come sia necessario rivedere il modus operandi del Gruppo dedicato alla Banca Dati Infortuni per uniformare e regolare le comunicazioni degli infortuni. In questo ambito è intervenuta l'Associazione Europea dei Costruttori di Macchine Agricole (Cema), che ha sottolineato tre aree principali di intervento: il veicolo, il luogo di lavoro e l'operatore.
L'Associazione dei Costruttori ha inoltre presentato il suo approccio per la registrazione degli incidenti, portando come esempio virtuoso lo standard europeo "Trattori e macchine per l'agricoltura e la silvicoltura - Sicurezza - Formato per la denuncia degli infortuni" (EN 16831), sviluppato proprio a partire da una proposta del Cema.
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Nuovi focus sempre più mirati
Non sono infine mancate le proposte organizzative: dalla creazione di due differenti presidenze per i Gruppi di lavoro su sicurezza e prestazioni, alla formazione di due nuovi Gruppi: uno sul cambiamento climatico con la partecipazione del Cema e uno che coinvolga solamente stazioni di prova e Centro di Coordinamento per garantire la corretta comprensione e applicazione dei Codici.
In ultimo, il dibattito si è spostato sul tema dell'aggiornamento delle tariffe per la partecipazione all'Ocse, che tuttora si basano sui valori del Pil nazionale rilevati più di vent'anni fa.
Video di presentazione dei test di certificazione, realizzato presso le stazioni di prova italiane
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Fonte: CEMA - European Committee of Associations of Agricultural Machinery
Autore: Lorenzo Quadri