Ha fatto sicuramente capolino il tentativo di correggere la Politica Agricola Comune nelle decisioni politiche assunte ieri, 26 febbraio 2024, dal Consiglio Agricolo Ue tenutosi a Bruxelles, ma domina l'incertezza sui tempi di attuazione delle varie misure - peraltro per ora solo annunciate e non comprese tra quelle di valore legislativo - che ha reso ieri ancora più incandescente il clima nella capitale belga, dove alcune manifestazioni degli agricoltori sono sfociate nella rottura dei cordoni di polizia e incendi.

 

I ministri dell'Agricoltura hanno discusso dell'attuale crisi e delle sfide del settore sulla base delle informazioni della presidenza belga e di un documento informale sulla semplificazione preparato dalla Commissione Europea e reso noto già il 22 febbraio scorso e sul quale era già caduta nel fine settimana una fitta pioggia di critiche da parte delle organizzazioni agricole, che hanno sperato in un colpo d'ali del Consiglio Agrifish, che invece, stando almeno alla nota diramata alla fine dei lavori, sembra essersi appiattito sul documento informale della Commissione Ue.

 

L'unico elemento più concreto è rappresentato da alcune misure di semplificazione nell'applicazione della Pac, che dovrebbero andare in vigore tra marzo e aprile prossimi. Ma su tutto il resto del pacchetto proposto dalla Commissione aleggia il rinvio all'autunno: quando un nuovo Parlamento e una nuova Commissione potrebbero puntare ad una più profonda revisione di medio termine della Pac.

 

A questo punto tutto è rinviato al Consiglio Europeo di marzo 2024, quando potrebbero essere assunti - su impulso della Commissione - atti legislativi vincolanti e immediatamente esecutivi, almeno per trasformare in norme quelle che per ora restano mere proposizioni politiche.

 

"L'esito del nostro incontro dimostra che stiamo ascoltando gli agricoltori e li ascoltiamo forte e chiaro - ha dichiarato al termine del vertice David Clarinval, viceprimoministro belga e ministro dell'Agricoltura, presidente di turno dell'Agrifish. "Ci impegniamo ad alleviare le pressioni che stanno affrontando e a offrire loro soluzioni concrete" ha aggiunto.
"Le priorità per le misure di semplificazione concordate ridurranno gli oneri amministrativi per gli agricoltori e daranno loro la flessibilità di cui hanno bisogno - ha affermato Clarinval, concludendo così: "Guardiamo anche al futuro, per migliorare la posizione degli agricoltori nella filiera alimentare, garantendo nel contempo il rispetto dei nostri impegni di sostenibilità ambientale".

 

Nel corso della riunione il Consiglio ha accolto con favore le recenti decisioni della Commissione Ue: l'esenzione parziale dalle norme sui terreni lasciati a riposo, la cosiddetta norma sulle Buone Condizioni Agronomiche e Ambientali 8, il ritiro della proposta per un regolamento sull'uso sostenibile dei fitofarmaci (Sur) e le garanzie aggiuntive nella proposta di rinnovo delle misure commerciali autonome per le importazioni dall'Ucraina.

 

Nell'ambito dello scambio di opinioni, il Consiglio ha discusso le misure a breve termine volte a semplificare e ridurre gli oneri amministrativi che gli agricoltori devono affrontare e ha sottolineato che l'Ue dovrebbe reagire alle preoccupazioni degli agricoltori. Il Consiglio ha basato la discussione sui suggerimenti avanzati dagli Stati membri e su un documento contenente misure di semplificazione trasmesso dalla Commissione.

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Le decisioni a breve termine decise ieri

Le azioni a breve termine proposte dalla Commissione e approvate oggi dal Consiglio tengono conto dei contributi forniti dalle organizzazioni agricole dell'Ue, nonché del contributo della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo.

 

Il Consiglio ha accolto con favore la proposta della Commissione di modificare le norme Bcaa 1 entro metà marzo per garantire che i cambiamenti strutturali causati da una riduzione del bestiame siano presi in considerazione e che gli agricoltori senza bestiame non siano obbligati a riconvertire i seminativi in pascoli o prateria. Secondo la Bcaa 1 attualmente vigente, agli ex allevatori con vaste aree di pascolo che erano stati costretti dalle perturbazioni del mercato nel settore della carne e dei latticini a passare alla produzione di seminativi potrebbe essere chiesto di riconvertire i loro seminativi in prati permanenti. Ciò potrebbe comportare una perdita di reddito per gli agricoltori.

 

Per quanto riguarda la Bcaa 6, il Consiglio ha invitato la Commissione a rivedere le pratiche possibili per la copertura dei suoli, al fine di tenere conto delle caratteristiche regionali, in modo che gli agricoltori possano beneficiare di una maggiore flessibilità. La Commissione esaminerà questa possibilità e presenterà linee guida, ma solo in aprile.

 

Un'altra misura accolta favorevolmente dai ministri è l'imminente revisione da parte della Commissione della metodologia per valutare la qualità del sistema di monitoraggio dell'area (Ams).

 

L'Ams è un sistema basato sull'analisi automatizzata delle immagini satellitari di Copernicus. Questa revisione, prevista per marzo 2024, contribuirà in modo significativo a ridurre il numero di visite in azienda da parte delle amministrazioni nazionali, in alcuni casi del 50% o più.

 

Inoltre, il Consiglio ha accolto con favore il fatto che la Commissione pubblicherà una nota esplicativa per spiegare e chiarire l'uso del cosiddetto concetto di forza maggiore o di circostanze eccezionali. Questo concetto garantisce che gli agricoltori che non possono soddisfare tutti i requisiti della Pac a causa di eventi eccezionali e imprevedibili al di fuori del loro controllo (come in caso di grave siccità o inondazioni) non siano soggetti a sanzioni. La Commissione si è impegnata a collaborare con gli Stati membri per determinare le possibili modalità di razionalizzazione dei controlli, con l'obiettivo di ridurre gli oneri amministrativi per gli agricoltori.

 

Il Consiglio ha inoltre accolto con favore l'imminente sondaggio rivolto agli agricoltori che la Commissione lancerà a marzo, per garantire che la voce degli agricoltori venga ascoltata. I ministri dell'Agricoltura hanno sottolineato l'importanza di questo processo, volto a individuare le principali fonti di preoccupazione per gli agricoltori e a comprendere quali elementi derivanti dalle norme della Pac comportano maggiori oneri amministrativi. I risultati dell'indagine, insieme a un'analisi dettagliata, saranno pubblicati dalla Commissione nell'autunno del 2024.

 

Inoltre, il Consiglio ha convenuto che il processo di modifica dei piani strategici della Pac dovrebbe essere semplificato. A tal fine, la Commissione si è impegnata a collaborare con gli Stati membri per aiutarli a semplificare i loro interventi e facilitare le modifiche ai piani strategici.

 

Un'ipotesi di revisione di medio termine della Pac

Fin qui le previsioni di modifiche a breve termine. Ma i ministri hanno sottolineato anche che è necessario un approccio a lungo termine. Il Consiglio ha quindi insistito sull'esame delle modalità per migliorare la situazione degli agricoltori a medio e lungo termine, compresa la loro posizione nella filiera alimentare a cominciare dalla necessità di una revisione degli atti fondamentali della Politica Agricola Comune. Questa revisione dovrebbe essere avviata il prima possibile. Ma su tanto non c'è una data, anche se è intuibile che tale processo possa essere avviato solo nel prossimo autunno. A questo proposito il Consiglio ha sottolineato la propria determinazione e volontà politica di dare una risposta efficace alle preoccupazioni sollevate dagli agricoltori.

 

Tenendo presente questo obiettivo generale, i ministri dell'Agricoltura hanno fornito orientamenti politici sul miglioramento del ruolo degli agricoltori come garanti della sicurezza alimentare europea, garantendo nel contempo che gli impegni di sostenibilità ambientale della Ue siano rispettati.

 

Una tale manovra, ovviamente, richiederebbe modifiche mirate degli atti di base della Pac, garantendo l'equilibrio negli effetti degli accordi commerciali e aiutando le esportazioni agricole ucraine a raggiungere i loro mercati tradizionali.

Il Consiglio ha invitato il Comitato Speciale Agricoltura a continuare a esaminare i suggerimenti e le proposte discussi dai ministri, in linea con gli orientamenti politici forniti, e a riferire al Consiglio.

 

Parallelamente, continuerà il dialogo strategico sul futuro dell'agricoltura avviato dalla Commissione, per identificare le modalità per migliorare la Pac a lungo termine. La presidenza ha sottolineato l'importanza di garantire che la voce degli Stati membri sia ascoltata in questo processo.

 

Fin qui l'esito del Consiglio Agrifish di ieri, rispetto al quale AgroNotizie® darà conto domani delle proposte dell'Italia, che vengono illustrate oggi dal ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida in conferenza stampa a Roma. Ma le organizzazioni agricole, se pur con toni e sfumature diverse, hanno criticato l'approccio troppo fumoso sui tempi di attuazione di una revisione profonda della Pac e avvertito che il tempo sta per scadere.

 

Coldiretti, servono tempi certi

"Abbiamo bisogno di tempi certi e urgenti per la maggiore flessibilità sugli aiuti di Stato e sulle semplificazioni della Pac annunciate dalla Commissione Europea per gli agricoltori. Chiediamo risposta sulla moratoria dei debiti per le aziende agricole. Molte delle nostre proposte sono state accolte dal commissario europeo all'agricoltura, ma anche oggi non ci sono certezze sui tempi. Ci aspettiamo che nel Consiglio Europeo di marzo ci sia la svolta necessaria". Così Ettore Prandini, presidente della Coldiretti, al termine del Consiglio dei Ministri dell'Agricoltura Ue.

 

"Servono scelte immediate di ulteriori semplificazioni e maggiore flessibilità sugli aiuti di Stato, prorogando il quadro temporaneo Ucraina e autorizzando la moratoria dei debiti delle aziende agricole, messe in difficoltà dall'aumento dei costi e dei tassi di interesse". ha aggiunto il presidente di Coldiretti.

 

Fondamentale per gli agricoltori - secondo Coldiretti - è che questi interventi possano già esser utilizzati nell'anno in corso e non debbano essere spostati sull'anno prossimo. "È necessario anche arginare le importazioni di prodotti da altri continenti che non rispettano le stesse regole imposte alle aziende europee - ha concluso Prandini - è una concorrenza sleale che mette a rischio la salute dei cittadini e la capacità produttiva dell'Europa".

 

Confagricoltura, serve salvaguardare il potenziale produttivo

"È scaduto il tempo per gli approfondimenti e per le consultazioni online. Abbiamo presentato le nostre proposte per una profonda semplificazione burocratica e per la salvaguardia del potenziale produttivo delle imprese. Ora spetta alle istituzioni dare una risposta efficace e non oltre marzo alle aspettative del mondo agricolo italiano ed europeo. Diversamente, le proteste e le manifestazioni di piazza sono destinate ad aumentare". È stato questo il messaggio lanciato dal presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, all'apertura dell'assemblea straordinaria dell'organizzazione ieri a Bruxelles, in concomitanza con la riunione del Consiglio Agricoltura della Ue.

 

Giansanti, nel sottolineare come ormai l'aiuto della Pac agli agricoltori si sia ridotto "a 120 euro in media ad ettaro" ha affermato: "La prossima scadenza della legislatura europea rende oltremodo complicata la modifica degli atti di base della Pac, ma esistono strade alternative". Di qui in avanti il presidente Giansanti ha lanciato una serie di proposte che potrebbero avere quale strumento attuativo il regolamento di esecuzione della Commissione, che è lo strumento legislativo di emergenza dell'Unione.

 

"In caso di emergenze e di cause di forza maggiore possono essere sospese le sanzioni previste in caso di inadempimento - ha sottolineato il presidente Giansanti - Dalla pandemia all'impatto economico dell'aggressione dell'Ucraina, fino alla recente crisi in Medio Oriente, l'agricoltura italiana ed europea è in emergenza da oltre tre anni".

 

"In aggiunta ai vistosi limiti della Pac, il settore è alle prese con le conseguenze dell'aumento senza precedenti dei tassi di interesse. Da qui la nostra richiesta di una moratoria concordata a livello europeo a supporto della liquidità delle imprese", ha aggiunto il presidente di Confagricoltura.

 

"Un'altra questione da affrontare è quella della reciprocità delle regole negli accordi commerciali con i Paesi terzi: dalla sicurezza alimentare, alla tutela del lavoro, delle risorse naturali e del benessere animale. Se riduciamo la produzione europea e aumentiamo le importazioni da Paesi dove vigono normative meno rigorose di quelle europee, riduciamo la sicurezza alimentare e allo stesso tempo importiamo più CO2", ha messo in evidenza il presidente di Confagricoltura.

 

Giansanti ha poi sottolineato la necessità che l'Unione si doti di "clausole di salvaguardia automatiche quando i flussi delle importazioni raggiungono livelli tali da destabilizzare i mercati agricoli della Ue". E ha ribadito l'ulteriore necessità che la politica agricola sia soprattutto quella targata Ue, poiché politiche nazionali non coordinate con quelle di altri Stati membri rischiano di incrinare "la solidità del mercato unico e viene infranto il principio della libera concorrenza tra le imprese. E l'Europa fa un passo indietro".

 

Cia, pochi passi avanti

"Pochi passi avanti e un risultato nel complesso insufficiente. Mancano le risposte che il mondo agricolo si aspettava sulla drastica semplificazione degli adempimenti burocratici della Pac. Nella difficile situazione contingente, le aziende agricole - ha dichiarato ieri Cristiano Fini, presidente di Cia-Agricoltori Italiani - hanno più che mai bisogno di sostegno con interventi efficaci e immediati. Ci sembra, invece, che le tempistiche decise a Bruxelles non siano adeguate all'urgenza della crisi".

 

In merito all'equa distribuzione del valore lungo la filiera alimentare, Cia ritiene che non sia stata ancora colta la gravità del problema. I prezzi al consumo dei prodotti agricoli aumentano ma il reddito degli agricoltori si assottiglia, come già sottolineato nella manifestazione di Roma del 26 ottobre 2023. La giusta remunerazione agli agricoltori era stata, infatti, posta con grande enfasi da Cia all'attenzione delle istituzioni, con la richiesta di istituire un osservatorio europeo sui prezzi e le marginalità che condividesse dati di mercato e analisi a breve e lungo termine. "Ora ci aspettiamo un impegno da parte di tutti -conclude Fini - per individuare interventi da attuare a breve a sostegno degli agricoltori".