Il consumo di suolo si fa sentire anche sui sistemi agricoli. Nei campi il degrado e l'erosione, come la perdita di biodiversità, sono problemi avvertiti dalle aziende. Tenendo presente che in Italia accelera il consumo di suolo, con un aumento di oltre il 10% nel 2022. Il 5 dicembre è la Giornata Mondiale del Suolo.

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Secondo i nuovi dati del Rapporto "Il consumo di suolo in Italia 2023" pubblicato dal Sistema Nazionale per la Protezione dell'Ambiente (Snpa) si viaggia al ritmo di 2,4 metri quadrati al secondo, e la perdita è stata di altri 77 chilometri quadrati di territorio del nostro Paese. Al 2022 la copertura artificiale si estende per oltre 21.500 chilometri quadrati, pari al 7,14% del suolo italiano. I cambiamenti dell'ultimo anno si concentrano in alcune aree del Paese: nella Pianura padana, nella parte lombarda e veneta, tutta la costa adriatica, in particolare in alcuni tratti del litorale romagnolo, marchigiano e pugliese. Alla perdita di suolo si collega anche la perdita di tutti i servizi ecosistemici: i "costi nascosti" di questa "assenza" raggiungono "i 9 miliardi di euro ogni anno tra il 2006 e il 2022".

 

Di fronte a questo quadro molti sono i problemi che si trovano ad affrontare i sistemi agricoli: degrado ed erosione, scarsità d'acqua, perdita di biodiversità. La soluzione - come indicato dall'Unione Europea - sta nell'agricoltura sostenibile, ed arriva da una gestione organica e circolare del suolo.

La Rete Rurale Europea - e punto di riferimento per il progetto CAP4AgroInnovation - con il Pei Agri ha organizzato due visite incrociate (da mercoledì 28 a giovedì 29 giugno 2023) tra Gruppi Operativi (Go). Al centro degli incontri, la gestione circolare e organica del suolo: lo scopo delle visite incrociate tra progetti è quello di fornire opportunità per lo scambio transfrontaliero di conoscenze e l'apprendimento fra pari tra i Gruppi Operativi.

 

Le visite creano opportunità per intense interazioni informali tra i rappresentanti dei gruppi organizzati di diversi Stati membri. Possono anche contribuire a promuovere potenziali collaborazioni future tra progetti e attori, e portare alla creazione di Gruppi Operativi transnazionali. Gli obiettivi principali sono: consentire l'apprendimento "peer to peer" e lo scambio di conoscenze sulle innovazioni affrontate dai progetti coinvolti e sul loro approccio multiattore, con una comprensione più profonda dei processi di innovazione, fornendo ulteriore ispirazione ai partecipanti e favorendo le sinergie tra i progetti; discutere le sfide comuni, le esigenze di ricerca dalla pratica, le idee ispiratrici e le potenziali soluzioni; scambiare e diffondere ulteriormente i risultati dei progetti in tutta l'Ue; creare opportunità per potenziali future collaborazioni e partnership.

 

La gestione organica e circolare del suolo sono approcci verso l'agricoltura sostenibile. Sebbene tutte e due diano priorità alla salute e alla sostenibilità del suolo, presentano alcune differenze. L'agricoltura biologica pone una maggiore enfasi sull'evitare input sintetici e Organismi Geneticamente Modificati (Ogm), mentre la gestione circolare del suolo si concentra sulla riduzione dei rifiuti e sulla chiusura del ciclo dei nutrienti. Tuttavia, questi approcci possono essere complementari e la loro combinazione può raggiungere una sostenibilità e una resilienza ancora maggiore in agricoltura. Il compostaggio per gestire i materiali di scarto organico, come residui colturali, letame animale e avanzi alimentari e contemporaneamente migliorare la salute e la fertilità del suolo, è un esempio lampante di combinazione di approcci organici e circolari.

 

Ma anche soluzioni relative ai cambiamenti nelle pratiche di produzione (per esempio lavorazione conservativa, colture di copertura, ammendanti del suolo, agricoltura di precisione); conoscenza, istruzione e formazione (tipo consulenza agli agricoltori, Dss, Sistemi di Supporto alle Decisioni, siti dimostrativi, opportunità di networking); nuove tecnologie (come tecnologia di mappatura, sensori di umidità, stazioni meteorologiche o sensori geoelettrici); nuove varietà di colture e nuove tecniche di compostaggio e coltivazione (che può essere la coltura idroponica).

 

Europa, un patto per il suolo

Con il programma di ricerca Horizon Europe la Commissione Europea investirà 90 milioni di euro in diciassette nuovi progetti di ricerca per la salute del suolo, che contribuiranno alla missione dell'Ue: "Un patto per il suolo per l'Europa". Questi progetti puntano al ripristino e alla protezione della salute del suolo per la produzione sostenibile di alimenti sani, alla protezione della biodiversità, allo sviluppo della resilienza climatica, e al contributo agli obiettivi del Green Deal europeo. I progetti raccolgono 314 partecipanti provenienti da trentadue Paesi. Oltre agli Stati membri dell'Ue, i Paesi associati a Horizon Europe sono Israele, Kosovo, Norvegia, Serbia e Turchia (ma anche non associati come Regno Unito, Stati Uniti, Canada, e Svizzera). I progetti coinvolgono università, istituti di ricerca, piccole e medie imprese, Ong, autorità locali.

 

Tra i benefici - viene spiegato - che forniranno per il ripristino e la protezione della salute del suolo entro il 2030, la creazione di un archivio di conoscenze e dati per integrare le conoscenze di ricerca e innovazione sul suolo e sulla sua salute, la riduzione degli scarti di lavorazione alimentare e la valorizzazione dei residui per produrre e testare ammendanti organici e prodotti fertilizzanti. Inoltre, la fornitura di indicatori per misurare la biodiversità del suolo e i servizi ecosistemici (come per esempio gli agroecosistemi e gli ecosistemi forestali) e di strumenti e metodi per identificare le fonti di inquinamento del suolo e migliorare l'attuazione di una gestione sostenibile ed economicamente vantaggiosa del territorio nelle aree urbane e rurali.

 

Ma anche la promozione e l'implementazione dell'agricoltura del carbonio, la standardizzazione della metodologia e i meccanismi di certificazione per la contabilità del carbonio nel suolo, lo sviluppo di un quadro per monitorare, segnalare e verificare gli sforzi dei gestori del territorio per sequestrare l'anidride carbonica e ridurre le emissioni di gas serra, la creazione di materiali, linee guida, standard curriculari e formazione sull'educazione; oltre alla creazione di una struttura a sportello unico per supportare, ampliare e promuovere la prossima rete e la riduzione dell'incenerimento e dello smaltimento in discarica per migliorare il recupero dei nutrienti dai rifiuti organici.

 

I progetti sono gestiti dall'Agenzia Esecutiva Europea per la Ricerca (Rea). La missione dell'Ue "A soil deal for Europe" è stata lanciata nel settembre 2021. Punta a guidare il processo di ripristino e di protezione dei suoli entro il 2030. Insieme alla strategia per il suolo dell'Ue, alla proposta di direttiva sul monitoraggio e la resilienza del suolo (Legge sul monitoraggio del suolo), all'Osservatorio del suolo dell'Ue (Euso), alla Politica Agricola Comune (Pac), la missione suolo fa parte di un quadro efficace per soddisfare le ambizioni del Green Deal (Sezione sviluppo rurale della Commissione Europea.

 

L'obiettivo principale è istituire cento laboratori per guidare la transizione green verso "suoli sani" entro il 2030. Si stima infatti che tra il 60 e il 70% dei suoli dell'Ue siano degradati; cosa preoccupante se si calcola che 1 centimetro di terreno può richiedere centinaia di anni per formarsi, ma può essere perso in un solo temporale o incidente industriale. Tra i punti principali della missione - oltre al più ampio sostegno dell'Ue ai target di sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite e agli obiettivi del Green Deal europeo legati all'agricoltura sostenibile, alla resilienza ai cambiamenti climatici - c'è la lotta alla desertificazione, la conservazione degli stock di carbonio organico nel suolo, fermare la cementificazione, aumentare il riutilizzo dei suoli urbani, ridurre l'inquinamento, prevenire l'erosione, migliorare la biodiversità del suolo.

 

LIFE VitiCaSe, il carbon farming in viticoltura

C'è poi tutta la partita dell'impegno degli operatori italiani della ricerca, tra cui LIFE VitiCaSe, Viticulture for Soil Organic Carbon Sequestration, che si pone essenzialmente tre obiettivi: aumentare gli stock di carbonio organico nel suolo, ridurre le emissioni di gas serra e contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici. Il progetto - che vede Image Line® come capofila di una cordata di centri di ricerca, tra i quali il Crea Agricoltura e Ambiente (Crea-AA) e il Crea Politiche e BioEconomia (Crea-PB), alcune cantine in Toscana e Veneto, associazioni di agricoltori, Pmi innovative e società di consulenza - è dedicato al carbon farming in viticoltura.

 

"La potenza - osserva Roberta Farina, PhD e ricercatrice del Crea - è radicata nell'eccezionale ambizione del gruppo che lo ha concepito, unendo le proprie forze con l'obiettivo ambizioso di trasformare il settore viticolo in un pilastro dell'agricoltura, che contribuisca in modo significativo all'adattamento e alla mitigazione dei cambiamenti climatici. Una visione che si concentra sulla fornitura di un servizio ecosistemico di grande rilevanza, il sequestro del carbonio, che avrà un impatto positivo sia sulle aziende coinvolte che sulla società nel suo complesso".

 

Le viti, come tutte le piante, svolgono un ruolo importante nel ciclo del carbonio: assorbono anidride carbonica durante la fotosintesi e la utilizzano per crescere e svilupparsi. I vigneti possono quindi essere organizzati e gestiti in modo tale da promuovere la conservazione e l'accumulo di carbonio nel suolo e nella vegetazione, sottraendolo dall'atmosfera.

 

Le attività del progetto comprendono: creazione di un database sulle pratiche agronomiche; creazione di uno strumento informatico per la stima dello stock di carbonio, credibile e certificabile; validazione del sistema tramite analisi di campo; implementazione del sistema in quattro vigneti pilota di tre aziende agricole (Castello di Albola, Poderi Ducali Ruffino e Società Agricola San Felice); certificazione dei crediti di carbonio grazie al supporto di Carbon Credits Consulting e collocazione su piattaforme di scambio; monitoraggio dei risultati tecnici ed economici; trasferimento e replica del sistema con il supporto di Unione Provinciale Agricoltori di Siena (Upa Siena) e EZ Lab France.

 

A tutelare e agevolare la corretta gestione delle pratiche agricole ed il calcolo dei crediti di carbonio sarà, quindi, una completa piattaforma digitale, basata su una app che integrerà i più innovativi algoritmi basati sugli standard internazionali condivisi dalla comunità scientifica. A realizzarla sarà proprio Image Line®.

 

Ejp Soil, gestire il suolo in modo sostenibile

La nostra esistenza dipende quindi da terreni fertili e produttivi. Il suolo sostiene la biodiversità, contribuisce a fornire un'ampia gamma di servizi ecosistemici. Con il progetto Ejp Soil - Climate-smart sustainable management of agricultural soils, cofinanziato dalla Commissione Europea, si intende creare "un ambiente favorevole per migliorare il contributo dei suoli agricoli alle principali sfide globali quali l'adattamento e la mitigazione dei cambiamenti climatici, la produzione agricola sostenibile, nonché la prevenzione e il ripristino del degrado dei territori".

 

Ejp Soil si occupa di tutte le aree agricole: campi coltivati (comprese le colture bioenergetiche), prati, vigneti e frutteti, sistemi agroforestali, terreni marginali e degradati, nonché l'agricoltura urbana. Particolare attenzione sarà dedicata all'azoto del terreno sotto forma organica o minerale. L'European Joint Programme on Soil (Ejp Soil) ha l'obiettivo di creare un sistema di ricerca integrato europeo, sviluppando un quadro di riferimento sulla gestione del suolo agricolo, che sia sostenibile e intelligente e contribuisca alla sicurezza alimentare, all'adattamento e alla mitigazione dei cambiamenti climatici e allo sviluppo della bioeconomia. Il programma è in linea con le attività che verranno realizzate nell'ambito della mission Soil Health and Food di Horizon Europe, e contribuirà al Green Deal europeo e alla Strategia Farm to Fork.

 

Per saperne (ancora) di più

Per maggiori approfondimenti sul tema suolo è inoltre possibile scaricare il "Mission Soil Manifesto", siglato da importanti organizzazioni quali il programma Prima, l'EIT Food e molte altre. Persone fisiche e persone giuridiche possono firmarlo in questa pagina.

 

Inoltre è opportuno ricordare che dal 21 al 23 novembre scorsi a Madrid c'è stato l'evento annuale "European Mission Soil Week" che intende promuovere la mission dedicata al suolo di Horizon Europe.

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Il logo del progetto CAP4AgroInnovation

 

CAP4AgroInnovation è il nuovo progetto di Image Line®, cofinanziato dall'Unione Europea, dedicato all'innovazione in agricoltura e alle opportunità offerte dalla Pac.

Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito

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