Sullo sfondo resta l'incognita se non fosse stato meglio investire per un programma di educazione alimentare come attività parallela essenziale per ridurre il fenomeno dell'obesità che negli Stati Uniti è tutt'altro che banale, ma il dato di fatto è che gli Usa hanno annunciato il varo di un pacchetto di oltre 2 miliardi di dollari per rafforzare le catene di approvvigionamento, messe a dura prova in questi ultimi due anni dal covid-19 e oggi in parte tornate in tensione per gli effetti dell'invasione russa in Ucraina, che hanno messo a soqquadro gli scambi internazionali.

 

E così, intervenendo alla Georgetown University, il segretario del Dipartimento Agricoltura degli Stati Uniti (Usda), Tom Vilsack, ha confermato la strategia americana per espandere la lavorazione della carne e del pollame e per finanziare nuove infrastrutture come le celle frigorifere (allo scopo sono stati previsti finanziamenti per 650 milioni di dollari, inclusi 275 milioni di dollari per aiutare gli imprenditori che hanno avuto difficoltà di accesso al credito), accanto ad altri 600 milioni di dollari in nuovi aiuti per sostenere le infrastrutture della catena di approvvigionamento alimentare al di fuori della lavorazione della carne. Inoltre, una cifra di 100 milioni di dollari verrebbe utilizzata per la formazione dei lavoratori nella lavorazione della carne.

 

Il Piano varato dall'Usda include anche 400 milioni di dollari per i centri commerciali alimentari regionali, fino a 300 milioni di dollari per una nuova iniziativa di transizione verso il biologico e 75 milioni di dollari per sostenere l'agricoltura urbana, un'altra sfida che la compenetrazione fra città e campagna e la necessità di garantire approvvigionamenti rapidi e sicuri agli insediamenti urbani, rende ineluttabile.

 

Le iniziative sono finanziate attraverso l'American Rescue Plan, che è stato emanato nel marzo 2021.

 

Altri finanziamenti nel Piano includono anche 200 milioni di dollari per aiutare i produttori di ortofrutta a rispettare le normative sulla sicurezza alimentare; 400 milioni di dollari per creare centri commerciali alimentari regionali, così da fornire coordinamento e assistenza tecnica ed eventuali altri supporti alle piccole e medie imprese coinvolte nella lavorazione, distribuzione e aggregazione dei prodotti.

 

Il Piano dell'Usda prevede investimenti di circa 155 milioni di dollari per espandere la Healthy Food Financing Initiative dell'Usda, che mira a ridurre i cosiddetti "deserti alimentari"; 90 milioni di dollari saranno messi a disposizione per prevenire e ridurre gli sprechi di cibo lungo la filiera.

Attenzione anche alla nutrizione infantile con i progetti dell'agricoltura a scuola, finalizzati a creare sbocchi di mercato a livello locale per gli agricoltori. Per tale finalità è stato previsto un budget di 60 milioni di euro.

 

Il pacchetto di aiuti arriva, come anticipato, in una fase particolarmente delicata sia a livello internazionale che a livello domestico, con i consumatori alle prese con l'inflazione (ad aprile il tasso era dell'8,3%, in discesa rispetto all'8,5% di marzo, ma sempre su livelli elevatissimi) e orientati a riconsiderare la propria spesa alimentare.

 

Non solo. Anche la distribuzione sta cominciando a riconsiderare nuovi fornitori di carne, spingendo la filiera a giustificare ogni variazione di prezzo per evitare di riversare eventuali maggiori costi sul consumatore finale.

 

Il pacchetto di 2 miliardi di dollari si inserisce in un momento particolarmente delicato per l'agricoltura a stelle e strisce, che nei prossimi mesi dovrà negoziare i fondi del Farm Bill per il 2023.

 

Fra le priorità del mondo agricolo si inserisce il rafforzamento degli strumenti di gestione del rischio, che fin dal 1938 rappresentano un'àncora di salvezza per i produttori americani e che, in quasi un secolo di vita, si sono adeguati alle esigenze del sistema di produzione.

 

Anche la sostenibilità ambientale, la difesa e conservazione del suolo e dell'acqua, strumenti essenziali per garantire la produzione alimentare, sono fra gli obiettivi degli agricoltori americani, così come la garanzia per l'America rurale di avere accesso alla connettività e a tutti quegli strumenti necessari per competere in un'era digitale.

 

La sicurezza alimentare, intesa anche in termini di garanzia di portare il cibo sulle tavole degli americani, resta fra i principali target. In quest'ottica, il nuovo rapporto fra città e campagna e l'esigenza di garantire fluide catene di approvvigionamento spingono il mondo agricolo a coinvolgere i membri del Congresso dei Distretti Urbani, i quali potrebbero non capire in che modo i programmi di sostegno all'agricoltura influiscono su tutte le famiglie, dalle città più grandi ai comuni più piccoli. Allo stesso tempo, anche l'agricoltura urbana viene messa al centro dell'attenzione quale nuova sfida per una regionalizzazione delle produzioni e dei commerci.