L'obiettivo dell'accordo è quello di dare vita ad una collaborazione a livello regionale su tutti i temi connessi alla gestione faunistica, primo fra tutti la messa in atto di tutte le azioni rivolte alla piena attuazione e al monitoraggio della legge obiettivo, voluta dall'assessore regionale all'agricoltura Marco Remaschi.
Una collaborazione che vuole affrontare l'emergenza ungulati che sta creando molte problematiche all'agricoltura toscana da anni in un clima di reciproca collaborazione con il mondo venatorio.
Il documento è stato sottoscritto dai presidenti regionali delle tre sigle, Luca Brunelli per la Cia Toscana, Sergio Sorrentino per l'Arci Caccia e Alessandro Fulcheris per Libera Caccia, tutti alla presenza dell'assessore Remaschi.
I temi trattati dall'accordo sono la prevenzione dei danni causati dagli ungulati, il contenimento e il riequilibrio dei danni e il risarcimento agli agricoltori colpiti.
L'accordo punta prima di tutto alla definizione dettagliata delle aree vocate e non vocate per le diverse specie di ungulati. Zone in cui con una gestione sinergica dei diversi strumenti previsti dalle norme regionali si tenda a raggiungere le densità sostenibili degli animali, togliendoli invece dalle zone non vocate, cioè da quelle agricole.
Inoltre per le tre associazioni si deve andare verso uno snellimento delle procedure per raggiungere gli obiettivi di controllo e riduzione dei danni alle produzioni agricole avvalendosi dei metodi già previsti dalla normativa in vigore come i piani di contenimento e prelievo, controllo e la caccia di selezione.
Per il presidente di Cia Toscana Luca Brunelli l'obiettivo principale è quello di dare un forte contributo e nuovo impulso al superamento della emergenza ungulati.
Le tre associazioni si impegnano a promuovere una revisione normativa, a partire dalla legislazione nazionale anche con apposite leggi di supporto, in grado di superare gli attuali ostacoli che imbrigliano la gestione faunistica e che causano spesso contenziosi.
Su questi temi, Cia, Arci Caccia e Libera Caccia Toscana, si impegnano a promuovere un confronto ampio ed aperto a tutti gli ulteriori apporti, nella consapevolezza che solo attraverso un approccio incentrato su relazioni positive tra mondo agricolo, mondo venatorio e le altre categorie interessate, si possano determinare risultati positivi per la salvaguardia delle tradizioni venatorie e per la gestione del territorio, a partire da quella faunistica.
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Fonte: Cia Toscana