Il Partenariato di libero scambio (TTIP) tra UE e USA riguarda anche l'agricoltura. Se n'è parlato al Consiglio Ue informale tra i 28 Ministri dell'Agricoltura ad Atene, dove il Commissario Ue competente, il rumeno Dacian Ciolos, ha messo i puntini sulle i: “L'Europa non deve assumere una posizione difensiva in queste negoziazioni. Molti ministri hanno sottolineano la necessità di preservare il nostro modello agroalimentare che deve essere la base dell'accordo”.

Il TTIP sotto la lente di Ciolos e del Consiglio. Si tratta appunto dell'accordo di libero scambio tra UE e USA in via di definizione in questi mesi, l'accordo commerciale più grande al mondo. Secondo le stime, con questo accordo l’Ue vedrebbe un aumento del proprio Pil del 2,2 per cento, vale a dire 275 miliardi di euro. Tuttavia il negoziato è stato fortemente criticato sia per la scarsa trasparenza sui progressi finora compiuti che per il timore di un indebolimento delle norme sanitarie, ambientali e sociali europee.

Allarme OGM e ormoni. Queste sono le due sirene di allarme dell'agricoltura e degli allevamenti europei che temono una deregulation causata dalle diverse sensibilità e legislazioni d'oltreoceano. Su questo Ciolos ha cercato di essere categorico: “Le problematiche degli OGM, degli ormoni, le norme sulla sicurezza alimentare, non sono negoziabili. I consumatori europei non li vogliono, e questo è qualcosa che la Commissione non può ignorare". Una presa di posizione notevole visto che proprio nel suo paese d'origine, la Romania, ci sono colture OGM.

Verdi europei sul piede di guerra. Secondo il gruppo dei Verdi al Parlamento europeo in gioco ci sarebbe non solo la tenuta del settore agroalimentare ma soprattutto la sicurezza del consumatore finale. Yannick Jadot, eurodeputato francese, parla di “minaccia aperta agli standard e alle regole europee su sicurezza pubblica, sicurezza alimentare, OGM, indicazione di origine e altri standard ambientali”.

Tutela per l'agricoltura locale tipica in Europa. I Ministri riunitisi ad Atene hanno invece sottolineato come proprio l'agricoltura di piccola scala, prevalente in Europa, sia meno vulnerabile a certe malattie o a incidenti climatici e che è proprio per questo che deve essere maggiormente tutelata. “La diversità aumenta l'adattabilità, è un'esigenza per l'intero settore di fronte al cambiamento climatico”, ha affermato il Ministro greco dell'Agricoltura, Athanassios Tsaftaris.

Nuova normativa sull'ortofrutta. "E' probabile che sia la prossima Commissione europea ad occuparsi delle modifiche da portare alla normativa europea sull'ortofrutta". Lo ha detto sempre ad Atene il Commissario Ciolos.
Per i produttori italiani si tratta di un annuncio importante in quanto Roma era preoccupata dei cambiamenti che la Commissione intendeva apportare al settore ortofrutticolo: si chiedeva infatti un sacrificio all'Italia sui contributi europei per l'aggregazione dei produttori italiani, da destinare ai Partner che non hanno fatto gli stessi sforzi e sono molto in ritardo nell'organizzare la produzione agricola (gli Stati dell'Est Europa). “Per l'attuale Commissione invece - ha spiegato Ciolos - "i temi principali da affrontare sono legati all'attuazione della riforma della Pac e all'adozione degli accordi di partenariato" affinché le autorità nazionali o regionali abbiano un approccio coerente e coordinato nell'attuazione dei quattro Fondi europei: sviluppo rurale, regionale, sociale e pesca.

E Ciolos si ricandida alla Commissione. A margine dell'incontro, il Commissario rumeno ha espresso la sua volontà di fare un altro mandato a Bruxelles. “Non vi sorprenderà sentirmi dire che sono disponibile ad un secondo mandato alla Commissione Ue, ma certamente non dipende solo da me. Dipenderà dal risultato delle elezioni del Parlamento europeo, dal prossimo presidente della Commissione Ue e, soprattutto, dal governo rumeno".