"Le cooperative agroalimentari italiane attive a livello nazionale sono 5.834, con una distribuzione territoriale sostanzialmente omogenea. La generazione di ricchezza appare concentrata nel nord del Paese, in cui si produce attualmente il 78% del fatturato. Solo l'8% del fatturato è invece generato nel centro Italia, in cui opera il 15% delle cooperative". Sono questi alcuni dei dati contenuti nel rapporto dell'Osservatorio sulla Cooperazione agricola, istituito dal ministero delle Politiche agricole e di cui fanno parte le cinque organizzazioni nazionali di rappresentanza attive in campo agroalimentare (Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative, Legacoop agroalimentare, Unci e Unicoop). 

La differenza percentuale tra il numero delle cooperative del centro Italia (15%) ed il peso economico delle stesse in termini di fatturato (8%) si spiega con la persistenza di un tessuto cooperativo troppo polverizzato in piccole medie realtà imprenditoriali, senza una politica di aggregazione ed integrazione di sistema che, invece, è stata portata avanti nelle aree settentrionali. 

Il quadro non cambia se si analizzano nel dettaglio i diversi comparti agricoli: le cooperative ortofrutticole ad esempio risultano prevalentemente localizzate nel sud Italia, ma la maggiore ricchezza è generata nel nord, in cui si concentra il 73% del fatturato. Quanto alle cooperative vitivinicole, c'è una distribuzione omogenea sul territorio nazionale (43% nel nord, 43% nel sud e 14% nel centro Italia), con un fatturato che per il 74% è generato nelle regioni del nord e solo per l'8% al centro e il 18% al sud.