Il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, a quanto si apprende da un articolo pubblicato sulla Gazzetta del Sud del 23 maggio, ha dedicato un capitolo della sua relazione sullo stato della criminalità organizzata nel Paese, alle infiltrazioni mafiose nel settore dell'agricoltura, "occupandosi - si legge - soprattutto delle strategie di controllo dei mercati relativi alla distribuzione del prodotto agricolo".

"La presenza mafiosa - scrive il procuratore nel suo rapporto - strozza il mercato, distrugge la concorrenza ed instaura un monopolio oppure un oligopolio basato sulla paura e sulla coercizione". 

"Dal capitolo della relazione del procuratore nazionale antimafia Piero Grasso sulle infiltrazioni mafiose nel settore dell'agricoltura emerge uno spaccato di un'economia agricola, anche in Calabria, dove grava il peso della criminalità organizzata, che inquina l'economia agricola ed agroalimentare, che va dalla produzione alla distribuzione". 

Lo afferma il presidente regionale della Coldiretti, Pietro Molinaro

"Le infiltrazioni mafiose - sottolinea Molinaro - rappresentano un ulteriore furto, che si aggiunge a quelli di identità e di valore e che rischia di togliere fiducia ai cittadini ed alle imprese agricole, ostacolando il libero mercato concorrenziale ed accrescendo i costi della vita economica e civile. L'impresa agricola ed agroalimentare competitiva che la Coldiretti promuove - conclude Molinaro - è quella che conosce i propri interlocutori: dipendenti, fornitori, clienti. e questo mette automaticamente fuori chi non è per un'economia legale".