Cambiamenti climatici, gestione del rischio, assicurazioni. Tre elementi che si tengono insieme, e su cui il Governo sta lavorando per provare a spingere - attraverso un pacchetto di misure e incentivi ad hoc - il nostro Paese ad assicurarsi di più, cosa che vale sia per le famiglie che per le imprese.
Il discorso è ancor più valido per le aziende agricole, ed è stato al centro del convegno organizzato, alla Camera a Roma lo scorso 3 luglio, da Condifesa Calabria in collaborazione con la Regione Calabria e Asnacodi italia, cui hanno preso parte anche esponenti di Banca Intesa.
Cuore dell'iniziativa è il Fondo Rotativo, un sostegno finanziario in grado di difendere le produzioni agricole dagli impatti dei cambiamenti climatici.
Pasquale Francesco Vecchio, presidente di Condifesa Calabria, mette in evidenza come per la prima volta in Italia sia stato costituito un Fondo Rotativo ad hoc. "Uno strumento tanto più necessario - osserva Vecchio - se si tiene conto che, in proporzione alla superficie agricola, la Calabria è la regione italiana in coda in termini di valori assicurati. La causa sta negli alti prezzi delle polizze che si combinano con una scarsa cultura assicurativa: questo si traduce in valori assicurati per soli 40 milioni di euro, anche se si registra una crescita costante del 22% che, proprio grazie al Fondo Rotativo, si stima possa arrivare a 80 milioni entro il 2025".
Il Fondo Rotativo - rileva Andrea Berti, direttore di Asnacodi Italia - è "sicuramente uno strumento importante per organizzare il sostegno alla produzione", grazie "alla gestione del rischio a seconda del territorio". Ma secondo il presidente della Coldiretti Calabria, Franco Aceto, è "nella carenza crescente di liquidità" che "risiede il principale motivo della scarsa propensione delle aziende agricole ad assicurarsi in Calabria".